Rilancio della scuola: utilizzare anche i fondi europei

Tra i numerosi interventi di deputati e senatori che, prima in Senato e poi alla Camera, hanno accompagnato l’ultima settimana di dibattito sul decreto legge scuola, convertito definitivamente sabato e nella stessa giornata pubblicata in Gazzetta Ufficiale come legge 41, diversi, scevri da polemiche e dichiarazioni ritualmente ideologiche, hanno merito apprezzamento indipendentemente dall’appartenenza politica. Tra gli altri, l’intervento della senatrice Vanna Iori (PD), applaudita anche da alcuni esponenti dell’opposizione, merita, a nostro parere particolare attenzione.

Verso la conclusione del suo intervento la senatrice ha affermato: “Servirà non solo costruire un nuovo modo di fare scuola, ma anche stanziare risorse necessarie, utilizzando ogni fondo a disposizione (compresi quelli europei), per un grande piano nazionale di manutenzione e adeguamento degli edifici, come già è stato sottolineato, e degli ambienti di apprendimento.

Ma ciò non basta; non è solo una questione di logistica.

Occorrono anche formazione pedagogica, didattica relazionale e attività extrascolastiche per contrastare la dispersione scolastica e la povertà educativa, che la crisi da coronavirus ha aggravato e reso ancora più evidenti.

Occorre un investimento sulle competenze degli studenti affinché possano affrontare un mondo del lavoro in grande trasformazione e in cui le nuove tecnologie avranno uno spazio sempre maggiore. Occorre anche un investimento sulla crescita emotiva e sulle competenze necessarie, soprattutto per i più piccoli, per affrontare i vissuti di ansia e paura che hanno connotato questi mesi, aiutandoli a ritrovare fiducia nel domani e a ricostruire relazioni.”