Riformare l’esame di licenza media si può

Ma sulla riforma dell’esame di licenza il ministro Profumo, nelle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi, non ha solo parlato di riduzione del numero delle prove.

Infatti, ha detto altro (oltre a riconoscere che la scuola media è l’anello debole dell’intero sistema d’istruzione nazionale). Il ministro ha dichiarato che l’esame di licenza potrebbe essere distribuito nell’arco di tre anni, durante il percorso triennale della scuola media, un po’ per volta, in modo da arrivare alla fine in modo naturale.

Un’idea tanto originale quanto strana che assomiglia al corso di studi universitari dove con un esame dopo l’altro e con crediti via via acquisiti si arriva alla laurea. È questa l’idea di Profumo?

La revisione dell’esame di licenza si può fare con meno. Basterebbe partire subito e tener conto delle numerose segnalazioni e proposte delle scuole che hanno sperimentato l’esame nell’attuale formula, rilevandone i limiti.

L’originale proposta Profumo di realizzare un esame con la formula della rateizzazione avrebbe bisogno di una lunga riflessione e, soprattutto, di un’ampia condivisione di forze politiche e sindacali, senza contare che bisognerebbe scomodare i costituzionalisti per accertare che un progetto del genere non contrasti con l’articolo 33 della nostra Costituzione che recita così: “È prescritto un esame di Stato per la ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi ….”.

La pluralità delle opinioni conferma l’esigenza di una razionalizzazione del sistema delle valutazioni sull’uscita interna ai cicli d’istruzione, collocando un sensato livello di “valutazione finale” in uscita dall’obbligo scolastico, che come è noto comprende anche i primi due anni delle superiori. A quel punto un’opzione, più drastica, potrebbe essere quella semplicemente di superare l’esame di terza media, e con ciò il suo residuo di “valore legale”, di fatto inconsistente.