Riforma/1: ancora un rinvio in Consiglio dei ministri. Che succede?

Venerdì 16 maggio sembrava destinata ad essere una giornata quasi storica per la scuola: la firma del contratto da una parte e l’avvio del primo decreto di riforma dall’altra.
L’intesa per il contratto, come si sa, c’è stata, ma quella per il decreto legislativo sul primo ciclo di istruzione non si è concretizzata: la trattazione dell’argomento non è stata nemmeno inserita all’ordine del giorno dei lavori del Consiglio.
Lo schema di decreto sembra sia riuscito ad evitare l’insidia delle coperture finanziarie per le quali il ministro Tremonti aveva richiesto chiarimenti, ma è tornato in alto mare proprio quando era vicino all’approdo: scoglio insuperabile la nuova formula organizzativo-didattica della scuola primaria.
La formula Moratti prevede il superamento dei moduli didattici nati nel 1990, con l’introduzione della figura del docente tutor coordinatore. A questo docente verrebbero affidate almeno 18 ore d’insegnamento settimanali in presenza degli alunni affidati, modificando l’attuale rapporto sostanzialmente paritario tra i docenti del team.
L’Udc non è d’accordo su questa piccola rivoluzione e ha puntato i piedi, determinando l’impasse.