Riforma PA/2: taglio epocale di posti coperto da 15mila nuovi ingressi?

Nella trincea sindacale si differenzia la posizione della  CISL Lavoro Pubblico, la sigla nata appena lo scorso 15 maggio dall’unificazione delle sei organizzazioni del pubblico impiego prima funzionanti all’interno della CISL, e al cui vertice si colloca Francesco Scrima, segretario generale Cisl-scuola. Per Scrima “manca una visione d’insieme, un vero progetto di innovazione; una strategia e un progetto di contrasto alla corruzione”. “Sulla questione del ricambio generazionale – incalza Scrima – si fa facile demagogia  in quanto a fronte di  uscita un milione di dipendenti pubblici nei prossimi 10 anni, e 230.000 solo nei prossimi quattro, il Governo  annuncia 15.000 nuovi ingressi a copertura di un taglio, questo sì epocale, dei posti di lavoro nella pubblica amministrazione”.

La CISL Lavoro Pubblico – continua Scrima – ambisce ad andare oltre la protesta e a tal fine ha presentato una sua proposta di riorganizzazione della  Pubblica Amministrazione che punta alla definizione dei costi standard e dei livelli essenziali dei servizi, nonché ad una nuova mappatura della presenza delle amministrazioni locali e centrali sul territorio”.

Secondo la CISL Lavoro Pubblico, occorre allocare la contrattazione al livello di amministrazione e di territorio, anche coinvolgendo più amministrazioni di diversi comparti. A livello territoriale vanno individuate forme e modalità di integrazione di fondi e profili professionali di diversi enti pubblici, per progetti socialmente condivisi e verificati, vanno razionalizzati procedimenti e costi, anche attraverso la reinternalizzazione di attività devolute all’esterno e la creazione di forme consortili tra le amministrazioni per l’erogazione dei servizi.

Desta curiosità, interesse ed attenzione la proposta di definire criteri di equiparazione tra sistemi di inquadramento e profili professionali, in vista dell’accorpamento tra amministrazioni, anche di comparti diversi. “Da mero obbligo procedurale, la mobilità deve diventare opportunità organizzativa e di sviluppo professionale”. Una sfida che, però, si legge nel documento, ha una condizione: “superare, nella gestione del personale, la logica dell’emergenza contabile per valorizzare la flessibilità interna”. Un guanto di sfida al Governo che, obbligato al conseguimento del pareggio di bilancio, potrebbe impegnarsi nell’ambizioso progetto di rilancio dell’amministrazione proposto dalla Cisl Lavoro Pubblico, solo ridefinendo l’ordine delle priorità politiche e sociali che si è dato.