Riforma Moratti/2: cosa cambia nel disegno di legge del governo

Del nuovo testo ministeriale che ha ricevuto il via libera dagli enti locali, formalmente non si sa nulla. Tuttavia, grazie ai comunicati emessi dai rappresentanti delle autonomie locali, è possibile dedurre alcune anticipazioni del nuovo disegno di legge e dei futuri testi dei decreti legislativi di attuazione. Eccole nel dettaglio:
inserimento degli enti locali, accanto alle regioni e alle istituzioni scolastiche, tra i soggetti del sistema di istruzione e formazione;
mantenimento delle prerogative dell’autonomia scolastica e della relazione con l’autonomia comunale disegnata dall’articolo 8 del DPR 275/98;
conferma dell’esperienza positiva degli istituti comprensivi;
differenza tra valutazione dei ragazzi (che resta prerogativa del corpo insegnante) e valutazione di sistema, sui livelli di apprendimento generali e non dei singoli studenti;
assunzione dell’impegno compensativo da parte dello Stato in termini di risorse e convenzioni, per la promozione di tutte le occasioni produttive delle aree deprivate.
Nei decreti legislativi di attuazione della riforma dovrebbero essere inseriti anche i seguenti punti:
l’anticipazione scolastica intesa come una estensione delle possibilità offerte all’utenza, solo in presenza delle condizioni per l’effettiva esigibilità, cui non corrisponde un obbligo delle amministrazioni, almeno fino alla individuazione e utilizzazione delle risorse necessarie;
avvio di tavoli regionali con la partecipazione degli Enti Locali per l’analisi dei dati relativi all’edilizia scolastica e la verifica della differenza delle varie situazioni locali, rispetto al dato nazionale ed infine per concertare le soluzioni organizzative e finanziarie più opportune;
mantenimento dei livelli di tempo pieno e prolungato, nonché della responsabilità dei docenti statali nel momento educativo del pranzo degli alunni;
Infine, i rappresentanti del ministero dell’istruzione avrebbero “rinnegato” il passaggio a 25 ore settimanali dell’orario obbligatorio di lezione, come aveva invece ipotizzato il progetto Bertagna.