Riforma Moratti, è la volta buona?
Slittata a oggi l’approvazione della riforma Moratti. Ieri al Senato si è svolta la discussione generale con le due relazioni, di maggioranza e di minoranza, e il successivo dibattito che ha visto numerosi senatori iscritti a parlare. L’esame del provvedimento proseguirà, quindi, oggi con il voto sulle modifiche apportate dalla Camera dei Deputati, sui 18 emedamenti e sugli ordini del giorno presentati. Nel pomeriggio infatti l’Aula di Palazzo Madama è stata impegnata con gli interventi del ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu e della successiva relazione del vicepremier Gianfranco Fini. Slittata a oggi anche la conferenza stampa dell’Ulivo e di Rifondazione comunista sulla riforma. Nel corso della discussione di ieri hanno preso la parola il relatore del provvedimento, il presidente della Commissione cultura, Franco Asciutti, che ha riconosciuto all’opposizione “un impegno costruttivo e non ostruzionistico” durante l’esame della riforma in commissione, ma ha sottolineato che gli emendamenti presentati, circa una ventina, sono stati respinti “ritenendo prioritaria la tempestiva approvazione del disegno di legge delega, per porre fine alla situazione di incertezza determinatasi nel mondo della scuola”. Per la relatrice di minoranza, la senatrice Albertina Soliani della Margherita “con la riproposizione degli emendamenti presentati in prima lettura, l’Ulivo ha confermato il giudizio di inaccettabilità della riforma, che sarà sostanzialmente attuata secondo le disponibilità determinate dal ministro Tremonti, paralizzerà il sistema scolastico italiano ed impedirà di introdurre le necessarie innovazioni concernenti il corpo docente, gli ordinamenti, la valorizzazione della formazione professionale, la formazione iniziale e continua, il contrasto alla dispersione scolastica e gli interventi per l’edilizia scolastica, dopo il blocco delle riforme del centrosinistra voluto dal ministro Moratti. Un giudizio – ha concluso la senatrice Soliani – peraltro ampiamente condiviso, dal momento che il testo è corredato da ben 37 ordini del giorno accolti dal Governo alla Camera dei deputati, dal contenuto variegato e talvolta contraddittorio”.
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