Riforma Moratti: la copertura finanziaria c’è o no?

Notizie di stampa hanno riferito di presunte difficoltà per la copertura finanziaria del disegno di legge per la riforma del sistema scolastico. Le difficoltà rilevate sarebbero tali da costringere il Consiglio dei ministri ad un riesame del testo; il ministero dell’Istruzione si è affrettato a smentire.
Cerchiamo di capire cosa succede.
La questione della copertura potrebbe avere una causa esterna riconducibile al dichiarato “buco” di 37 mila miliardi nei conti pubblici. In questo caso però, se si dovesse cercare un recupero di risorse finanziarie, la ricaduta non riguarderebbe solamente la riforma Moratti, ma l’intero sistema attuale, compresi i costi del prossimo rinnovo contrattuale, i concorsi per dirigenti, e questo nonostante i risparmi ottenuti dal taglio degli 8.500 posti di docente e di altri posti del personale Ata.
Se la questione della copertura dovesse invece avere una causa interna, sarebbero due le zone calde del ddl da accertare: il piano programmatico di interventi finanziari e gli anticipi di iscrizione.
Per il piano si prevede che siano annualmente le leggi finanziarie a definire gli oneri per sostenere la riforma. Indubbiamente questo rinvio della definizione e della quantificazione degli impegni di spesa alla annuale legge finanziaria lascia in situazione indefinita la proposta di legge.
C’è da dire però che anche la legge sui cicli (n. 30/2000) rimandava la definizione degli impegni finanziari ad un successivo programma quinquennale di progressiva attuazione della riforma, senza quantificare immediatamente gli impegni di spesa connessi con l’intera riforma.