Riforma Moratti: cosa cambia rispetto alla scuola di oggi

La nuova riforma della scuola comincia il suo cammino ufficiale, dopo l’approvazione del disegno di legge delega (Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione) da parte del Consiglio dei Ministri di venerdì 1 febbraio.
Ma – senza considerare la legge 30/2000 sui cicli, che non è mai stata attuata – cosa cambia effettivamente rispetto al sistema educativo esistente?
Elenchiamo i cambiamenti più significativi, seguendo l’ordine degli articoli:
favorire la formazione spirituale e morale (art. 2, c. lett.b); diritto all’istruzione e formazione per almeno 12 anni (art. 2, c. lett.c); possibilità d’iscrizione alla scuola dell’infanzia per bambini che compiono i 3 anni di età entro il 30 aprile (art. 2, c. lett.e); possibilità d’iscrizione alla scuola primaria dei bambini che compiono i 6 anni di età entro il 30 aprile (art. 2, c. lett.f); obbligo d’iscrizione alla scuola primaria dei bambini che compiono sei anni entro il 31 agosto (art. 2, c. lett.f); articolazione della scuola primaria in periodi biennali (art. 2, c. lett.f); articolazione della scuola secondaria di I grado in un biennio e in un 3° anno (art. 2, c. lett.f); il secondo ciclo è costituito dal sistema dei licei e dal sistema dell’istruzione e della formazione professionale – sistema duale – (art. 2, c. lett.g); l’attività didattica dei licei si sviluppa in due periodi biennali e in un quinto anno (art. 2, c. lett.g); passaggio dal sistema dei licei a quello dell’istruzione/formazione professionale e viceversa (art. 2, c. lett.i); valutazione del comportamento (art. 3. lett.a); valutazione al termine dei periodi biennali per il passaggio al periodo successivo (art. 3, lett.a); alternanza scuola-lavoro (art. 4); nuova formazione iniziale degli insegnanti (art. 5).
Non viene menzionato (e quindi tutto fa pensare che non esista più) l’esame di quinta elementare.