Riforma: l’esame del decreto continua, le proteste pure

La manifestazione di sabato scorso non ha esaurito la protesta contro la riforma Moratti e, in particolare, contro il primo decreto attuativo che, a parere dei promotori della manifestazione, di fatto spazza via il modello del tempo-pieno così come è concepito attualmente. Sono continuate anche lunedì in diverse città iniziative di sensibilizzazione sul tema e oggi, come annunciato dal palco di piazza del Popolo, dovrebbe svolgersi un sit-in davanti a Montecitorio.

Intanto prosegue l’iter del provvedimento. Lo schema di decreto legislativo sulla scuola dell’infanzia e sul primo ciclo di istruzione sta per concludere il suo percorso con il parere, non vincolante, delle commissioni Istruzione di Camera e Senato. La Commissione di Montecitorio si riunisce il 20 (come anticipato da TuttoscuolaNEWS), sia al mattino sia in serata, per discutere il provvedimento e a fine giornata è previsto un intervento del ministro Moratti. A lei le forze di opposizione chiedono sostanziali cambiamenti al testo affinché non vengano snaturati i contenuti del tempo-pieno. “E sia chiaro – puntualizzano esponenti diessini – che non ci accontenteremo degli emendamenti promessi all’Anci”. Anche la commissione di palazzo Madama ha programmato due sedute, martedì e mercoledì. Dovrebbe formalizzare il parere, previa audizione del ministro, nella seduta del 21 gennaio, entro il termine di 60 giorni dall’assegnazione del decreto.

Dopo di che, anche in caso di parere contrario o di mancata pronuncia, il ministro potrà sottoporre all’approvazione definitiva del Consiglio dei ministri il decreto. Lo scorso 10 dicembre anche la Conferenza unificata Stato-Regioni-Autonomie locali aveva espresso il proprio parere, apportando al testo diversi emendamenti. Finita comunque la procedura consultiva, teoricamente il decreto potrebbe essere portato in approvazione già al prossimo Consiglio dei ministri, previsto per venerdi’ 23 gennaio. In tal caso potrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale nella prima decade di febbraio.

Se invece sara’ esaminato nella seduta del 30, il decreto potrebbe trovarsi nel pieno della verifica di Governo.