Sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del 4 novembre gli ultimi due decreti legislativi di attuazione della riforma Moratti: il n. 226 del 17 ottobre 2005 sul 2° ciclo di istruzione e il n. 227, stessa data, sulla formazione e il reclutamento dei docenti.
Entreranno in vigore il 19 novembre prossimo e troveranno applicazione dall’anno scolastico 2007-2008 il primo, e dall’anno accademico 2006-2007 il secondo.
Alcune norme sono, tuttavia, immediatamente operative, come, ad esempio, quelle relative agli esami di Stato che introducono modifiche per contenere l’effetto dei “diplomifici” o, comunque, del conseguimento facile del diploma.
Sui due decreti pesano due ordini di incognite, la prima delle quali riguarda la definizione degli strumenti di attuazione (decreti ministeriali, regolamenti, ecc.) che richiedono una intensissima attività di produzione di atti che potrebbe non bastare, soprattutto per il decreto sulla formazione degli insegnanti, per assicurare l’avvio tempestivo del provvedimento in tempo utile per consentire alle università di varare i nuovi piani di studio per i corsi di laurea magistrale.
La seconda incognita riguarda invece il possibile intervento di abrogazione o modifica che potrebbe intervenire a seguito delle elezioni politiche di primavera nel caso vincesse l’attuale opposizione. Azzerare o modificare?
Per la seconda ipotesi c’è già a disposizione la normativa attuale che consente di integrare ed emendare i provvedimenti con la procedura delegata (molto più semplice e spedita di un’ordinaria procedura di una norma di legge) entro i 18 mesi dalla loro entrata in vigore.
18 mesi che scadranno il 19 maggio 2007 e che potrebbero offrire al ministro che dovesse succedere a Letizia Moratti di apportare correttivi senza abrogare il decreto legislativo.