Riforma: cè regolamento e regolamento…
I regolamenti con i quali dovrà essere avviata la riforma dal prossimo settembre nella scuola dell’infanzia, nella scuola primaria e nella secondaria di I grado vanno emanati in base all’art. 8 del dpr 275/1999 che regola l’autonomia scolastica o in base all’art. 7 della legge delega di riforma da cui dovrebbero dipendere tutti i regolamenti di attuazione?
Non si tratta di una domanda tecnica di natura formale, perché un errore di procedura potrebbe inficiare l’avvio dell’intero impianto nei tempi previsti.
Nel corso del recente dibattito all’interno del Consiglio nazionale della pubblica istruzione (CNPI) è stata criticata la decisione ministeriale di bypassare la normale procedura prevista dall’art. 8 del dpr 275/1999, ricorrendo all’espediente – ritenuto illegittimo – di assumere in via provvisoria le stesse “Indicazioni nazionali” come base regolamentare, ed è stata avanzata formalmente la richiesta che tali “Indicazioni” “vengano inviate al CNPI per il prescritto parere obbligatorio, ai sensi dell’art. 8 del DPR 275/99, dopo l’approvazione definitiva del decreto legislativo che li legittima”.
Va osservato che lo schema di decreto legislativo, per assumere in via transitoria le “Indicazioni nazionali” come base regolamentare, fa espressamente riferimento proprio all’art. 8 del dpr 275/1999 che, tra l’altro, prevede tassativamente l’acquisizione del parere del CNPI. Parere che, pur non essendo vincolante, va obbligatoriamente acquisito. Quando? Dopo l’emanazione del decreto legislativo come chiede il CNPI? In tal caso inizierebbe una nuova procedura dai tempi indefiniti che potrebbe comportare un nuovo passaggio nelle commissioni parlamentari.
Fermo restando l’espediente tecnico individuato per utilizzare in via transitoria le “Indicazioni”, perché il ministero non ha assunto a riferimento, più opportunamente, l’articolo 7 della legge di riforma da cui, appunto dipende l’emanazione di tutti i regolamenti di attuazione?
In quel caso, non essendo prevista l’acquisizione del parere del CNPI, l’attuale procedura potrebbe proseguire senza ulteriori passaggi.
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