Riapertura delle scuole, la conferenza stampa. Conte: ‘Parlo ai docenti: diventerete il punto di riferimento della società’. Video

Mascherine, distanziamento e banchi monoposto, calendario delle riaperture che varia da regione a regione. Sono tante le questioni ancora da definire a pochissimi giorni dal ritorno a scuola. E proprio sul tema scuola è incentrata la conferenza stampa del premier Giuseppe Conte di oggi, 9 settembre, insieme ai ministri Azzolina, Speranza e De Micheli. 

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“Per ripartire bene occorrerà uno sforzo collettivo – dice schiettamente il Premier Conte -. Occorrerà affrontare anche qualche disagio. Mettiamo in conto che ci saranno nuovi contagi a scuola, ma abbiamo disposto linee guida per affrontare queste difficoltà. Di una cosa le famiglie non devono dubitare: abbiamo fatto il massimo per regalare alla scuola un nuovo inizio. La scuola ricomincia con più spazi, più docenti e meno alunni in classe. Per la riapertura in sicurezza abbiamo messo a punto una serie di regole”. 

“Tutti avranno a disposizione una mascherina chirurgica – spiega ancora Conte -. A scuola,  in classe, potrà essere tolta a patto che ci sia distanziamento. Sotto ai 6 anni non c’è obbligo. Per garantire il distanziamento stiamo fornendo banchi monoposto, occasione anche per rinnovare le scuole che ne hanno fatto richiesta. Verrà posta particolare attenzione agli studenti con fragilità”. 

“Sulla scuola, dobbiamo dirlo chiaramente, stiamo facendo quello che non si è mai fatto in tanti anni – dichiara il Premier. Penso al piano assunzioni del personale docente che arriverà fino a immettere in ruolo 160mila nuovi docenti. 70mila docenti e personale ATA verranno assunti a tempo determinato. Abbiamo investito 2 miliardi nell’edilizia scolastica, impresso una spinta nella digitalizzazione. Abbiamo voluto utilizzare queste risorse per proiettare la scuola nel futuro. Non dobbiamo accontentarci di tornare alla normalità. Vogliamo trasformare la crisi in opportunità, valorizzare i docenti che spesso vengono trascurati. Possiamo investire in prospettiva grazie al Recovery fund. Possiamo investire ancora di più: non vogliamo più classi pollaio, vogliamo aprire i cantieri per scuole nuove. Vogliamo una scuola nuova, più moderna, digitalizzata, inclusiva”. 

“La scuola e il suo miglioramento richiede uno sforzo collettivo di tutta la comunità. Sarebbe una bugia dire che dal 14 settembre sarà tutto meglio di prima. Non possiamo escludere che ci saranno difficoltà”, dice ancora senza mezzi termini Conte. “Mi rivolgo al personale docente: a voi spetta un gravoso compito. Dovrete fronteggiare le difficoltà di questa emergenza. Cercheremo di valorizzare sempre più il vostro ruolo. Abbiamo bisogno del vostro impegno per migliorare i nostri ragazzi, per migliorare la società. Diventerete il punto di riferimento a cui la nostra società guarderà. Siamo tutti coinvolti in questa sfida, la dobbiamo vincere insieme”.

“Ci sono già stati casi di positività a scuola, le procedure si sono messe in moto e sono state efficaci – ha aggiunto la ministra Azzolina -. Scuola e sanità sono tornate a parlare. E’ stato giusto chiudere le scuole a marzo ed è doveroso riaprirle adesso. Dobbiamo restituire un pezzo di normalità, speranza e futuro”.

“Abbiamo lavorato molto in questi mesi. Bisogna ricostruire un rapporto organico, scuola e sanità devono ricominciare a lavorare insieme. Se ci sarà caso positivo, non lasceremo soli docenti e presidi”, ha tranquillizzato il ministro Speranza.

La ministra De Micheli ha poi chiarito la questione trasporti: “Gli scuolabus dovranno essere dotati di segnaposto per garantire un carico di trasporto che non superi l’80% e per non più di 15 minuti. Per il trasporto pubblico locale abbiamo implementato le linee guida. Si prevede una riduzione del trasporto in piedi. Saranno dotati di dispenser con soluzioni igienizzanti. Dovranno garantire con continuità formale vocali e scritte di comunicazione sui mezzi di trasporto”.