Revisione in vista per le prove Invalsi?

Rispondendo ad una interrogazione parlamentare sulla vicenda di una dirigente scolastica bolognese coinvolta nel rifiuto del collegio dei docenti sull’effettuazione delle prove Invalsi tenutesi nel novembre scorso, il viceministro dell’Istruzione Mariangela Bastico, ha annunciato che, proprio sulle prove Invalsi, “il Ministero ha avviato un processo di revisione in materia di rilevazione dei livelli di apprendimento“.
Come è noto, dopo tre anni di sperimentazione da parte dell’Invalsi (progetti PP1, PP2 e PP3 per rilevare i livelli di apprendimento degli studenti nelle discipline di matematica, scienze e italiano), a cui hanno partecipato volontariamente migliaia di scuole, la rilevazione di tali livelli di apprendimento, con l’avvio della riforma, è diventata obbligatoria per le classi individuate (seconde e quarte della primaria, prime della secondaria di I grado).
La somministrazione delle prove è stata accolta, per quanto riguarda i contenuti dei test, con atteggiamenti diversi da parte degli insegnanti e non sono mancate, al di là di talune pregiudiziali di fondo, critiche sui tempi e sui vincoli.
Delle criticità emerse si è fatto carico, dunque, il Ministero che intende “rendere la rilevazione stessa – come ha precisato la Bastico – funzionale sia alla programmazione degli interventi formativi delle scuole, sia alla verifica ed alla ridefinizione degli obiettivi generali del sistema dell’istruzione“.
Pertanto, rispetto alla situazione attuale, ha aggiunto il viceministro, vi sarà una revisione per realizzare “congruità ed efficacia dei contenuti delle prove somministrate e dei tempi della loro erogazione“.