Retribuzioni scuola, Uil: ‘Ferme dal 2010’

In Italia le retribuzioni nel settore della scuola sono ferme dal 2010: è quanto rileva una ricerca condotta dall’Ufficio Studi della Uil Scuola, presentata lo scorso 28 settembre a Napoli.

Il report fotografa lo stato delle variazioni contributive del personale scolastico a partire dal 2010, in Europa. In Italia continua a essere operativo il blocco intervenuto con il decreto legge 78/2010 del Governo Berlusconi, rimasto in vigore anche con gli Esecutivi che si sono succeduti: Monti, Letta, Renzi e Gentiloni.

Svezia, Finlandia, Danimarca, Belgio, Austria, Romania, Lussemburgo non sono intervenuti sulle retribuzioni del personale. Grecia, Portogallo, Slovenia e, parzialmente, Irlanda hanno attuato una contrazione agli stipendi, terminata per tutti entro l’anno 2013/2014. Altri Paesi europei hanno congelato il livello delle retribuzioni, in parte o totalmente, per alcuni anni, per poi far riprendere la loro dinamica, compresi i Paesi che avevano scelto di tagliare.

Un anno di blocco: Estonia, Lettonia, Bulgaria, Slovacchia, Olanda. Tre anni di blocco: Portogallo, Irlanda, Lituania, Grecia, due nei restanti, mentre, appunto, per l’Italia il blocco vige ancora. E questo, viene fatto notare nella ricerca, nonostante una pronuncia della Corte Costituzionale che lo ha dichiarato illegittimo nel giugno 2015, non fissando pero’ tempi per riaprire le contrattazioni per i rinnovi dei contratti di lavoro.

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