
Referendum cittadinanza, Novara: ‘Votare sì è un atto pedagogico’

Un invito a votare con consapevolezza, per una cittadinanza più inclusiva e coerente con i principi educativi e democratici del nostro Paese. È questo il messaggio lanciato da Daniele Novara, pedagogista e autore di riferimento nel panorama educativo italiano, a pochi giorni dal referendum che propone di ridurre da dieci a cinque anni il tempo necessario per ottenere la cittadinanza italiana. “Votare sì – dichiara Novara – è un gesto profondamente pedagogico. La cittadinanza è un’occasione straordinaria per garantire un senso di adesione profonda ai valori della nostra comunità nazionale e della nostra Costituzione“.
Per Novara, infatti, l’accesso alla cittadinanza rappresenta un passaggio cruciale non solo a livello giuridico, ma anche e soprattutto sul piano educativo. Permettere ai bambini e alle bambine nati o cresciuti in Italia di sentirsi parte integrante della collettività in cui vivono, studiano e sognano, significa non interrompere quel percorso educativo che si costruisce giorno dopo giorno tra i banchi di scuola, nei campi sportivi, nei luoghi della socialità.
“Negare la cittadinanza – sottolinea – significa spezzare quel senso di appartenenza che nasce nella vita quotidiana“. Nel suo appello, il pedagogista collega con forza la partecipazione al referendum a una riflessione più ampia sulla qualità della democrazia e sul valore della partecipazione civica. Votare – dice – è anche un modo per educare e trasmettere il senso profondo dell’inclusione, della responsabilità e dell’impegno pubblico. “È un messaggio chiaro ai nostri figli, alle nostre figlie, agli studenti e alle studentesse: la democrazia vive della partecipazione. E chi cresce insieme deve avere pari diritti”.
Il referendum – aggiunge Novara – è uno strumento prezioso di democrazia diretta, da difendere e valorizzare, soprattutto in un tempo in cui le fragilità democratiche si fanno sempre più evidenti anche nei contesti educativi. “Partecipare attivamente significa proteggere la democrazia, rafforzarla e tramandarla alle nuove generazioni”.
L’invito finale è dunque chiaro: andare a votare, scegliere, partecipare, per rendere la cittadinanza un diritto accessibile a chi l’Italia la vive ogni giorno, fin dall’infanzia.
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