Reclutamento/1: lo strappo di Profumo, la rabbia di Aprea

Quando alcuni mesi fa la Regione Lombardia anticipò al neo ministro dell’istruzione, Profumo, l’intenzione di volere sperimentare sul proprio territorio la potestà delle singole istituzioni di procedere direttamente all’assunzione dei docenti, il ministro abbozzò, dichiarò interessante la proposta e si prese una immediata bordata di fischi.

A legge regionale approvata, vi fu lo schieramento contrario compatto dei sindacati e dei partiti di sinistra. Ora il governo (e ovviamente il ministro Profumo) hanno deciso di impugnare la legge lombarda davanti alla Corta Costituzionale.

Secondo quanto appreso dall’Ansa negli ambienti del ministero dell’istruzione, a motivazione che muove l’impugnazione della legge della Regione Lombardia è “meramente tecnica e non politica”, in quanto in materia è più funzionale ricorrere a sedi di concertazione.

Molto dura la reazione dell’assessore lombardo all’Istruzione, Formazione e Cultura, Valentina Aprea: “L’impugnativa della legge regionale per sperimentare il concorso di docenti per le scuole appare un atto di conservatorismo incomprensibile: giunge dal Governo il segnale di non volere nessun vero cambiamento nella scuola”.

Non vorremmo che questo Governo – prosegue Aprea – finisse per restaurare un centralismo esasperato ed irriguardoso della Costituzione del 2001 e del principio di sussidiarietà che non aiuta certo chi ha a cuore lo sviluppo del nostro Paese. Devo dedurne che il Governo non vuole parlare di merito e qualità nella scuola, lasciando inalterato il meccanismo di attribuzione degli insegnanti per graduatorie anonime che non sanno valutare il valore dei docenti e ha dimostrato da decenni di non funzionare”.

La decisione del Governo – insiste Aprea – giunge tanto più strana dal momento che il presidente Formigoni ed io ci siamo a lungo confrontati con il ministro Profumo e abbiamo concordato un nuovo testo, recependo le modifiche opportune per l’approvazione da parte del Governo. Ora l’Esecutivo contraddice se stesso”.

Ancora più strano – aggiungiamo noi – nel momento in cui Miur, ministero dell’economia e Regioni sono impegnati a formalizzare una nuova bozza di Accordo Quadro di attuazione del Titolo V che prevede la “costituzione di specifici gruppi di lavoro paritetici sul tema … della sperimentazione di nuovi modelli organizzativi di gestione del servizio” che tra l’altro hanno per oggetto anche il “reclutamento del personale”.

E ora la Regione farà dietrofront? Nient’affatto, assicura Aprea: “Regione Lombardia non si fa comunque intimidire: consentire alle scuole di scegliere gli insegnanti è un dovere che abbiamo nei confronti dei nostri cittadini”.