Reclutamento: scelte poco incisive. E i docenti tra due sistemi di non pari dignità

I contenuti della bozza di decreto sulla formazione e il reclutamento dei docenti predisposta dal Miur destano alcune perplessità. Vediamo le principali.
Innanzitutto lo schema di decreto non procede ad una revisione profonda delle procedure di selezione e di accesso all’insegnamento, ed è finalizzata alla copertura solo della quota riservata al concorso per titoli ed esami (resta la via parallela delle graduatorie permanenti sul 50% dei posti).
Questa previsione esclude una conformità di professionalità di tutti i docenti laddove non consente il superamento delle graduatorie permanenti attraverso la stabilizzazione del personale su tutti i posti vacanti e disponibili.
Inoltre il sistema di formazione iniziale e reclutamento dei docenti delineato nella bozza di decreto non concorre alla costruzione di una pari dignità culturale e formativa tra il sistema dei licei e il sistema dell’istruzione e della formazione professionale, perché l’articolo 2, quinto comma prevede solo che le “Regioni possono avvalersi anche del canale formativo di cui al presente decreto in connessione con apposite procedure concorsuali disciplinate dai rispettivi ordinamenti“. Le “diverse procedure concorsuali” non consentono di garantire ai docenti dei due sistemi di avere pari dignità culturale e disciplinare e perciò la possibilità, come per i ragazzi, del passaggio orizzontale tra i due percorsi.