Reclutamento insegnanti: la bozza di manovra cancella il Fit. Ecco come si diventerà docenti

La bozza di manovra che dovrà diventare definitiva nelle prossime settimane ed essere approvata entro la fine dell’anno rivoluziona il modo in cui i docenti italiani dovranno arrivare in cattedra. Addio al Fit: il percorso triennale di formazione dei docenti previsto dalla Buona Scuola ci saluta senza mai aver visto davvero la luce. Si torna al concorso che sarà però un esame normale aperto ai laureati e a chiunque abbia conseguito 24 crediti formativi in discipline antropo – psico – pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche. Ecco come si diventerà insegnanti se la bozza venisse approvata così com’è oggi.

Reclutamento insegnanti: cancellato il Fit

Il Fit altro non era che un percorso di tre anni di formazione teorico-pratica (primo anno di specializzazione e due pratici). Chi è iscritto alle graduatorie d’istituto sarebbe dovuto essere inserito a sua volta in una graduatoria regionale ad esaurimento per essere ammessi al terzo anno del Fit senza dove conseguire i crediti richiesti.

Il primo anno di Fit, che ricordiamo avrebbe dovuto vedere il suo primo bando nel 2019, sarebbe stato finalizzato al conseguimento del diploma di specializzazione per l’insegnamento nella scuola secondaria o in pedagogia e didattica speciale per le attività di sostegno didattico e l’inclusione scolastica. Il secondo e il terzo come anno di formazione, tirocinio e primo inserimento nella funzione docente. 

Reclutamento insegnanti: si torna al concorso

Per sedersi quindi dietro una cattedra si dovrà quindi affrontare il caro, vecchio concorso. Un ritorno al passato dove gli aspiranti insegnanti, per affrontare il concorso, dovranno essere laureati e aver conseguito conseguito 24 crediti formativi in discipline antropo – psico – pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche.

Le prove del concorso saranno tre: due scritti (il primo sulla materia di insegnamento, il secondo di carattere pedagogico) e la prova orale (colloquio in lingua straniera B2 e valutazione delle conoscenze informatiche). Il sostegno avrà un concorso a parte, con una prova scritta a carattere nazionale e anche un orale specifico.

Per quanto riguarda il sostegno, le prove invece saranno due: scritta e orale. La prima avrà lo scopo di valutare il grado delle conoscenze e competenze del candidato sulla pedagogia speciale, sulla didattica per l’inclusione scolastica e sulle relative metodologie.

Reclutamento insegnanti: la formazione della graduatoria

I titoli varranno almeno il 20%, e verrà particolarmente valorizzati quello di abilitazione e il dottorato di ricerca. Scompare la figura degli idonei: ci saranno solo vincitori per il numero di posti messi a bando.

Stop mobilità

Altra novità contenuta nella manovra riguarda la mobilità: una volta assunti, i docenti non potranno chiedere il trasferimento prima di 4 anni.