Rappresentatività sindacale: la Cgil-scuola verso il sorpasso

L’esito elettorale per il rinnovo delle RSU, che ha fatto registrare un significativo successo della Cgil-scuola, quasi certamente determinerà anche consistenti cambiamenti nella rappresentatività sindacale complessiva del comparto scuola.
Come è noto, la rappresentatività sindacale è determinata sulla base della media tra tasso associativo (% di tesserati con delega) e tasso elettorale (% di voti per le RSU).
La rappresentatività ha effetti concreti, perché, per i sindacati che raggiungono il tasso complessivo del 5%, scatta il diritto di partecipare alla contrattazione nazionale e integrativa e, soprattutto, alla ripartizione dei 1.089 distacchi sindacali gratuiti previsti dalla normativa vigente.
Nel 2000, combinando i tassi associativi ed elettorali, il sindacato più rappresentativo era stato la Cisl-scuola che con un tasso medio del 27,56%, nonostante il successo cigiellino nelle elezioni delle RSU d’allora, aveva tenuto a distanza di oltre 4 punti la Cgil-scuola (seconda con il 23,51%). Lo Snals era sceso al 21,65% di tasso rappresentativo, occupando però saldamente la terza posizione.
Seguivano a distanza l’Uil-scuola con l’11,43% e la Gilda con il 9,73%.
Le votazioni per le RSU del 2003 potrebbero ora modificare le situazioni in campo, pur lasciando inalterato l’ordine delle posizioni di questa graduatoria della rappresentatività sindacale scolastica.
Dati per confermati i precedenti tassi associativi (che però da dati ufficiosi sembra abbiano fatto segnare recentemente un incremento proprio della Cgil-scuola), la Cisl-scuola vedrebbe ora insidiata la posizione di primo sindacato del settore scolastico.
Vi sarebbe meno di un punto di distanza tra il sindacato di Colturani e quello di Panini.
La Gilda, pur con la vistosa flessione elettorale nelle recenti elezioni delle RSU, dovrebbe mantenere un tasso di rappresentatività superiore al 5%, perciò utile per partecipare alla contrattazione e accedere ai distacchi sindacali.