Rapporto OCSE sull’educazione: l’anomalia italiana/3. I commenti del ministro e della Flc Cgil

Tramite una nota dell’ufficio stampa del MIUR, pubblicata nel sito del Ministero, il ministro Gelmini commenta a caldo i dati forniti oggi dal rapporto Ocse-Education at a glance.

I risultati della ricerca Ocse evidenziano alcune criticità del sistema scolastico italiano che ho più volte segnalato“, sostiene il ministro, “in particolare, non è più rinviabile l’introduzione di meccanismi che valutino il lavoro degli insegnanti. Solo attraverso l’introduzione di sistemi di valutazione e legando gli avanzamenti di carriera al merito sarà possibile migliorare la scuola italiana”.

Inoltre, continua Gelmini, “la ricerca dell’Ocse dimostra che non sempre la qualità della scuola è legata alla quantità delle ore di lezione e alla quantità di risorse investite. Nonostante il numero elevato di ore a cui sono sottoposti i nostri studenti, infatti, la qualità della didattica non è certo ai primi posti delle classifiche internazionali. Allo stesso modo, la spesa per studente in Italia è superiore alla media Ocse. Questo dato dimostra che bisogna spendere meglio i soldi che lo Stato investe nella scuola. E’ indispensabile dunque accelerare sulla via delle riforme per offrire finalmente ai nostri ragazzi una scuola di qualità”.

Completamente diversa la lettura che dà del rapporto Ocse il segretario della Flc Cgil Mimmo Pantaleo: ”Il rapporto Ocse ribadisce che è strategico investire in istruzione per battere la crisi”, dice il sindacalista, “ma in Italia si fanno scelte diverse tagliando 8 miliardi di euro e 140 mila posti di lavoro nella scuola, 1,5 miliardi nell’Università e ridimensionando i progetti di ricerca. Servono maggiori risorse e maggiore rispetto per coloro che operano nel nostro sistema d’istruzione”, conclude Pantaleo.