Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Quote di stranieri per classe: il Miur smentisce Brescia

Sono 282.683 gli alunni di cittadinanza non italiana che l’anno scorso sono risultati presenti nelle scuole italiane. Cinquantamila in più di quelli dell’anno precedente, ma probabilmente cinquantamila in meno di quelli di questo nuovo anno scolastico.
Rappresentano mediamente il 3,5% dell’intera popolazione scolastica, ma in talune zone di alta densità straniera, l’incidenza sale notevolmente, tanto che al nord sono molte le province con una percentuale di alunni stranieri che si avvicina al 10%.
A Brescia, dove si è pensato di porre un tetto alla quantità di alunni stranieri per classe, è scoppiata forte la polemica e il ministero dell’Istruzione è intervenuto bocciando ipotesi di quote.
Ma i criteri per dare soluzione a questa delicata materia esistono già e sono previsti dal Regolamento (DPR 31 agosto 1999, n. 394) di attuazione del testo unico sull’immigrazione nel nostro paese. Il Regolamento all’articolo 45 espressamente prevede che “Il collegio dei docenti formula proposte per la ripartizione degli alunni stranieri nelle classi: la ripartizione è effettuata evitando comunque la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri“.
Il tetto quindi esiste già e non può superare il 50% degli alunni della classe.
L’anno scorso Brescia aveva fatto registrare nel comune capoluogo un’incidenza di alunni stranieri rispetto all’intera popolazione scolastica pari al 6,23%, mentre nei restanti comuni della provincia aveva raggiunto un’incidenza del 7,45%.
In Lombardia si registra l’incidenza più alta tra i comuni capoluogo a Milano (10,17%) e complessivamente per tutti i comuni della provincia a Mantova (9,32%).

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