Quel pesante calo di alunni che richiede di programmare scelte qualificate

Dopo aver toccato quest’anno una punta elevata di obbligati, dal prossimo anno inizierà un calo sempre più veloce tanto che tra cinque anni gli obbligati saranno soltanto 509.053, cioè l’11,7% in meno di quelli che nei prossimi giorni si iscriveranno al 1° anno della scuola primaria: un pesante decremento che avrà conseguenze sul numero delle classi funzionanti e sull’organico dei docenti.

L’onda di magra comincerà gradualmente dall’anno prossimo per proseguire velocemente negli anni successivi; i suoi effetti riguarderanno inizialmente la scuola primaria per arrivare alla secondaria di I grado e via via agli istituti superiori.

Anno dopo anno la popolazione scolastica diminuirà in modo sensibile, incidendo anche sugli assetti complessivi del sistema.

La rilevanza del decremento non consente l’indifferenza o l’inazione. Bisogna esaminare fin d’ora il fenomeno e programmare interventi. Le inevitabili conseguenze sugli organici del personale, virtualmente destinati ad una contrazione non indifferente, possono essere gestite secondo due ipotesi tra loro alternative: puntare al risparmio riducendo gli organici oppure reimpiegare le eccedenze di personale per progetti di riqualificazione dell’offerta formativa.

Anche per l’indotto del sistema d’istruzione vi saranno conseguenze. Ci riferiamo ai servizi di supporto nel territorio da parte degli Enti locali: trasporti, mense, locali, edilizia. Risparmiare o reinvestire? Anche per gli Enti Locali il decremento demografico chiede di programmare scelte di qualità.