
Quando la scuola era pioniera. In mostra maestri e scolari di un secolo fa
Presso la scuola media “D.Buzzati” di Caprile, in provincia di Belluno, è ospitata da qualche giorno e fino al 2 settembre prossimo, la mostra “Leggere, Scrivere, far di conto… Un secolo della nostra storia sui banchi dopo l’Unità”.
Il titolo ben sintetizza l’argomento, ma quel che viene esposto potrà forse risultare inaspettato ai più.
Tuttavia, ciò che emerge, oltre agli oggetti, ai molti registri, quaderni e diari di maestri e alunni, è il quadro di ristrettezze in cui, durante tutto l’arco temporale, dalla legge Casati istitutiva della scuola pubblica ad oggi, quei maestri e quegli alunni si sono costantemente trovati.
Basti dare un’occhiata, alla documentazione disponibile presso il sito della Ragioneria generale dello Stato per rendersi conto di come, dal 1862 al 2009, per i comparti come l’istruzione e i beni culturali siano stati previsti sempre meno denari da investire.
Solo tra il 2001 e il 2009 le spese correnti per l’istruzione sono passate dal 12,4% della spesa complessiva del bilancio dello Stato all’11,6%, mentre le spese in conto capitale sono passate, nello stesso periodo, dal 7% al 4,8%.
I beni culturali, il nostro vero petrolio a detta dell’ex ministro dei beni culturali Antonio Paolucci durante un suo recente intervento al Miur, sempre nello stesso lasso di tempo, sono passati dallo 0,4% di spesa corrente allo 0,3%, mentre le spese in conto capitale sono rimaste sostanzialmente ferme su una media dell’1,7%.
Nel 2009 le spese del bilancio dello Stato per istruzione e cultura, in percentuale sul totale di spesa, sono state dell’8,7%. Come nel 1948 (8,8%).
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via