Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Quando i casi di bullismo si colorano di razzismo…

Il racconto di una madre di Napoli a Treviso

Da ieri pomeriggio i principali quotidiani on line parlano del caso avvenuto a Treviso, di una donna originaria di Napoli, che ha dovuto trasferire il figlio 12enne in un’altra scuola per i comportamenti razzisti nei suoi riguardi.

La donna ha raccontato che il figlio veniva preso di mira in quanto ‘meridionale’. Contro di lui sarebbero stati indirizzati canti anti napoletani e, tra i gesti più odiosi, quello di disinfettare le penne dopo che lui aveva toccate “perché puzzava”.

La madre dell’adolescente ha detto di aver provato a far presente la situazione alle insegnanti della scuola, ma si sarebbe sentita rispondere che era il suo figliolo ad essere problematico.

È possibile che l’essere stato bersaglio di bullismo abbia inciso profondamente sul ragazzo, dato che è stato bocciato a luglio, benché l’anno precedente, in quinta elementare, le maestre fossero soddisfatte del suo rendimento scolastico, e convinte che avrebbe superato le medie brillantemente.

Il caso, raccontato dalla signora nell’emittente locale Antenna Tre Nordest, richiama alla mente quello reso pubblico l’anno scorso in un piccolo paese sempre della provincia di Treviso da un’altra mamma napoletana. Nel pieno dell’emergenza rifiuti in Campania – aveva denunciato – il suo bimbo di 8 anni era stato deriso per mesi dai compagni che lo chiamavano con disprezzo “monnezza”.

In quell’occasione, classificata come un caso grave caso di bullismo, dato che i protagonisti avevano appena 7-8 anni, l’Ufficio scolastico regionale aveva inviato nella scuola i propri ispettori. Anche qui la scelta finale dei genitori era stata quella di far cambiare scuola al figlio.

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