Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Quando gli alunni stranieri compensano il calo di alunni italiani

Senza considerare nuovi o recenti arrivi di alunni stranieri che potrebbero aggiungersi a quelli nati in Italia di seconda generazione, la popolazione scolastica con cittadinanza non italiana compensa in modo significativo il calo di alunni italiani, incidendo, come si sa, sul potenziamento del numero delle classi e sull’incremento dell’occupazione per migliaia di docenti italiani.

Nel prossimo quadriennio gli alunni italiani che si iscriveranno alla scuola primaria saranno circa 15 mila in meno del precedente quadriennio (14.846); contestualmente, però, si iscriveranno anche circa 97 mila bambini nati in Italia da genitori stranieri (96.853). Senza considerare eventuali altri di recente immigrazione che si iscriveranno alla scuola primaria, gli alunni stranieri di seconda generazione compenseranno ampiamente il calo di alunni italiani per circa 82 mila alunni in più.

Ma non in tutte le regioni il calo di alunni italiani viene compensato da alunni stranieri (fatto salvo l’improbabile prossimo arrivo in massa da fuori di alunni stranieri).

È il caso, ad esempio, della Puglia che con un aumento di circa altri 800 stranieri nel prossimo quadriennio non riuscirà comunque a compensare quel calo di alunni italiani che sfiora le 13 mila unità. Andrà un po’ meglio per la Campania che con un aumento di nuovi 1.800 alunni stranieri nati in Italia ridurrà il calo di alunni soltanto a circa 9.500 unità.

In Sicilia il calo di 4.100 alunni italiani sarà compensato parzialmente dalla presenza di quasi 950 alunni stranieri nati in Italia. Compensazioni minori ci saranno in Calabria, Sardegna e Basilicata senza che i conti tornino in parità.

Nonostante l’aiuto straniero (6.250 unità in più) che compenserà il calo italiano (35.700 in meno), le regioni del Sud e le Isole perderanno nel prossimo quadriennio 29.450 alunni.

La regione che invece compenserà ampiamente nei prossimi quattro anni il calo di alunni sarà il Piemonte che, pur prevedendo un calo di alunni italiani per circa 1.600 unità, potrà avvalersi di un aumento di alunni stranieri per oltre 10 mila unità (senza contare eventuali nuovi o recenti arrivi).       

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