Che cosa succederà se qualcuno tra i 53 ordini del giorno votati dalla Camera e dal Senato non sarà poi rispettato dal governo? Dipende: molti degli ordini del giorno servono solo a chi li ha sottoscritti per dare una soddisfazione formale ai propri elettori, altri addirittura non sono condivisi nemmeno dal gruppo parlamentare o dal partito di appartenenza. Questi ordini del giorno si aggiungeranno ai moltissimi che i governi hanno spesso e volentieri ignorato. Ma ce ne sono alcuni che dovranno essere rispettati: sono quelli che erano entrati in aula come emendamenti sostenuti da un partito della maggioranza (e non soltanto da questo o quel parlamentare) per essere trasformati in ordini del giorno in base ad accordi politici L’Udc in particolare nel giorno della votazione alla Camera ha tenuto una conferenza stampa per illustrare il proprio punto di vista su questioni non secondarie: da quella dei “sissini” (non potranno essere privilegiati nel punteggio rispetto agli altri abilitati” all’anticipo nelle iscrizioni alla scuola dell’infanzia e a quella elementare che dovrà essere graduale. Soprattutto sulla “maggior parte” degli istituti tecnici e professionali che dovrà concorrere alla costruzione del canale professionale.
Che cosa succederà se il ministro Moratti non dovesse rispettare questi impegni?