Quaderno bianco sulla scuola/1. Bianco o nero?

Dallo spazio che la stampa nazionale ha riservato all’iniziativa non si direbbe che abbia fatto colpo il “Quaderno bianco per la scuola” che è stato presentato a Roma dal ministro della pubblica istruzione Fioroni, con intervento finale del presidente del Consiglio Prodi. Il ministro dell’economia Padoa-Schioppa non è intervenuto per un contrattempo dell’ultimora.
Autori infatti sono, congiuntamente, il Ministero dell’Economia (che aveva già promosso in proprio il libro verde sulla spesa pubblica, quello che accennava a un taglio nella scuola di 47.000 posti entro il 2008-2009) e il Ministero della Pubblica Istruzione. Si tratta di un poderoso fascicolo di 289 pagine, diviso in una introduzione dei due ministri, due parti (Fatti, Effetti, Determinanti e Interventi), nove capitoli e cinque appendici, nelle quali si dimostra in primo luogo, sulla base di numerosi dati comparativi internazionali (soprattutto la nota indagine OCSE-PISA), che in Italia il divario di competenze tra studenti del Nord e del Sud è enorme e non è giustificabile facendo riferimento alle sole risorse finanziarie investite, che anzi in alcuni casi sono più consistenti al Sud.
In controtendenza si sono poste, in questi anni, solo le rilevazioni INVALSI per gli apprendimenti nella scuola primaria, che danno un leggero vantaggio alle scuole meridionali, ma che molti – a partire dall’attuale dirigenza INVALSI – giudicano inattendibili anche perché costantemente contraddette dai dati delle comparazioni internazionali.
Il Quaderno bianco tratta molti altri temi, tra i quali la crescita del numero di studenti stranieri, il reclutamento dei docenti e la loro (ri)motivazione attraverso forme di incentivazione, che dovrebbero essere legate alla valutazione del loro lavoro: un’impresa finora mai riuscita in Italia a nessun governo.