Francesca Puglisi alla Minerva?

Sottosegretario, o addirittura ministro. Francesca Puglisi, responsabile Scuola del partito, è una delle risorse che il PD potrebbe schierare in prima linea nel possibile Governo Gentiloni che sta prendendo forma in queste ore, dopo l’incarico conferito dal presidente della Repubblica Mattarella al ministro degli Esteri del governo Renzi.

Una approfondita conoscenza del “dossier Buona scuola” è ritenuta imprescindibile in questa delicata fase di implementazione della riforma, osteggiata da una parte considerevole del personale della scuola che dovrebbe attuarla. E la Puglisi ha seguito come pochi altri (un altro nome è quello della deputata pd Simona Malpezzi) l’iter parlamentare e attuativo della legge 107/2015. Potrebbe quindi essere chiamata a viale Trastevere sulla poltrona più importante,  o come sottosegretario con un ministro magari meno inquadrabile come sostenitore convinto della Buona scuola e quindi più in grado di dialogare con la base più ostile alla riforma. Molto dipenderà dai “giochi” di equilibrio politici, manuale Cencelli alla mano.

Nata il 7 luglio 1969 a Fano (Pesaro e Urbino), residente a Bologna, dove è stata eletta al Senato per il seggio del Partito Democratico, la Puglisi, giornalista, pubblicista, consulente marketing e comunicazione, a Palazzo Madama, come membro della 7ª Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali), si è distinta già all’inizio della legislatura presentando il progetto di riforma del sistema 0-6 anni. Un progetto che è stato il suo cavallo di battaglia e che ha avuto un’iniziale approvazione prima di confluire nella legge della Buona Scuola come una delle principali deleghe della 107.

Al momento di sostituire aMiur il sottosegretario Roberto Reggi, destinato da Renzi al Demanio, alla Puglisi, già in pole position, era stato preferito Davide Faraone, responsabile scuola del PD, incarico poi passato a lei. Da responsabile del partito la Puglisi ha difeso strenuamente la Buona Scuola. Un elemento che ora potrebbe giocare in suo favore, ma paradossalmente anche contro.