Prove Invalsi/1. Valutare le competenze con un quiz di due ore?

Ogni iniziativa nel settore scolastico mette in scena di questi tempi un conflitto perenne. Ma come è possibile che per tutte le trasformazioni in corso non si riesca a creare un clima di serenità e di confronto, discutendo sulle difficoltà senza creare una cultura dell’intolleranza e del conflitto che tanti danni produce agli studenti?
L’ultimo caso è quello sulle prove di valutazione dell’Invalsi.
Nella prima quindicina di aprile l’Invalsi ha fatto svolgere (non in contemporanea) nelle scuole le prove per verificare, scrive l’Invalsi, le “conoscenze e competenze” degli allievi.
L’ambizione non è da poco. Passi, infatti, per le conoscenze. Le prove standardizzate servono a questo scopo. In due ore, i ragazzi risolvono o non risolvono i quiz dell’Invalsi, i tecnici dell’Istituto tabulano i risultati, li elaborano, li restituiscono alla scuole, e si può effettivamente sapere se e quanti allievi hanno o non hanno saputo rispondere ai quesiti, al nord, al centro o al sud, in scuole di città o di periferia ecc.
Ma come si fa a pretendere che due ore di quiz servano anche a verificare le competenze degli allievi? La pretesa dell’Invalsi a questo riguardo è giudicata sproporzionata da molti. Prima di tutto perché le competenze sono complesse. Le stesse prove Pisa, infatti, da questo punto di vista, non servono, a rigore, tanto per verificare le competenze dei ragazzi in situazioni reali bensì, cosa ben diversa, per verificare la competenza dei ragazzi di risolvere per scritto, a scuola, in una prova d’esame, problemi relativi a “casi e situazioni di una certa complessità, quali sono quelli che si possono incontrare nella vita di tutti i giorni e che abbiano comunque una rilevanza pratica” (dal Pisa).
Ebbene le prove Invalsi non sono nemmeno di questo genere, come si è potuto vedere nelle scuole, ma riguardano, al massimo, la verifica di conoscenze ed abilità astratte e decontestualizzate. Come si può pretendere che abbiano verificato anche le competenze dei ragazzi?