Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini è intervenuta all’incontro dei Giovani padani riuniti a Milano per la terza “scuola politica” del Carroccio. E ha usato toni concilianti, sul tema delle classi di inserimento per alunni immigrati.
Il ministro ha ammesso che “forse si sarebbe dovuto usare un termine diverso. Classi ponte fa pensare a luoghi separati, a classi di serie A e di serie B“. In realtà, spiega l’inquilino di viale Trastevere, “Gli immigrati frequentano e frequenteranno normalissime classi. A cui bisognerà aggiungere dei corsi di lingua italiana. Così come accade all’estero“.
Per la Gelmini “si sarebbe dovuto usare un termine diverso“, perché “il problema è terminologico e non di sostanza“. Il ministro ha infine catechizzato i giovani leghisti, che “è meglio abbassare i toni, e non fare come questa sinistra tutta ideologia“.
Aldilà delle critiche mai velate all’opposizione, queste dichiarazioni fanno sperare a Letizia De Torre, deputata del Pd in commissione Cultura, che sia possibile una ricerca di consenso sul tema dell’integrazione degli alunni stranieri.
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