Verso le elezioni: le proposte per la scuola del Partito Democratico

Continua il nostro viaggio verso le elezioni. Oggi presentiamo le proposte per la scuola del Partito Democratico. Nel sito del Partito Democratico compaiono 12 schede, presentate come “materiali della campagna elettorale 2022” (cliccare qui per leggerle), tre delle quali si occupano di scuola. Eccole:

  1. CHI STUDIA IN ITALIA È ITALIANO. Jus scholae per i bambini che vanno a scuola con i nostri figli. Chi è figlio di genitori stranieri e completa un ciclo di studi in Italia diventa cittadino italiano.
  2. MAI PIÙ FINTI STAGE. Nel mercato del lavoro solo apprendistato retribuito. Gli stage extra-curriculari non saranno più consentiti per legge; sarà invece possibile utilizzare contratti di apprendistato retribuito, le cui forme di attivazione saranno rese via via sempre più semplici.
  3. I BAMBINI SONO TUTTI UGUALI. Scuola dell’infanzia obbligatoria e gratuita. Accesso alla scuola dell’infanzia gratuito su tutto il territorio nazionale, introducendone così l’obbligo e favorendo l’uguaglianza nei primi passi del percorso di studi.

Sempre all’interno delle proposte per la scuola del Partito Democratico, in un ampio documento programmatico, intitolato “Più forte, più giusta. L’Italia” (cliccare qui per leggere l’intero documento), vengono indicati i seguenti obiettivi:

  • combattere la burocrazia, liberando la scuola e i dirigenti scolastici da compiti e funzioni non strettamente connessi al “fare scuola”, in modo che possano concentrarsi sulla progettazione, organizzazione e gestione delle attività didattiche e formative;
  • far crescere nelle scuole la cultura e la pratica della valutazione e dell’autovalutazione;
  • procedere alla revisione, snellimento, coordinamento e semplificazione delle normative relative alla scuola, per renderle comprensibili e facilmente utilizzabili da tutti;
  • garantire ai docenti opportunità di crescita professionale; (obiettivo evidenziato nel testo. NdR)
  • promuovere formazione iniziale, formazione in servizio e aggiornamento professionale;
  • riconoscere la funzione specifica svolta dal personale Ata non solo nell’ambito del lavoro amministrativo, ma anche in quello di supporto alla didattica e relazione con gli studenti;
  • definire il costo standard di sostenibilità anche per promuovere il pluralismo educativo e una migliore offerta formativa per il diritto allo studio.

Infine tra le proposte per la scuola del Partito Democratico troviamo quella di “istituire delle ‘aree di priorità educativa’ nelle aree marginali con i più alti tassi di abbandono e di povertà”, dove inviare “un esercito di maestre e di maestri: più docenti e comunità educante, appositamente formati e valorizzati in modo che gli studenti siano seguiti meglio e con piani educativi personalizzati”. (O.N.)

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