Scuola e politica verso le elezioni: le proposte di Fratelli d’Italia
Come si è già avuto modo di osservare, di scuola si sta parlando assai poco in questo esordio di campagna elettorale. Le priorità dei partiti sono altre, dalla politica estera all’energia, dal costo della vita alla sanità, dalla sicurezza al lavoro. Riteniamo utile tuttavia, come Tuttoscuola ha sempre fatto, offrire ai lettori un quadro delle proposte di politica scolastica avanzate dai diversi partiti (e dalle loro coalizioni) alla vigilia e nel corso di questa breve campagna elettorale. Faremo riferimento perciò a documenti ufficiali e a prese di posizione dei leader senza esprimere valutazioni di merito, che spettano al lettore. Ove ritenessimo di esprimere giudizi, anche comparativi, sul merito delle diverse proposte, lo faremmo dichiarando che si tratta di nostre opinioni, ovviamente discutibili e comunque sempre aperte al dibattito pubblico. Cominciamo il nostro viaggio dal partito, Fratelli d’Italia, che in questa legislatura è sempre stato all’opposizione, e che ha già reso pubblico sul suo sito un documento programmato articolato in 15 punti “prioritari” (cliccare qui per leggere il testo integrale).
Le proposte di politica scolastica della campagna elettorale di Fratelli d’Italia sono quasi tutte presentate al punto 12, intitolato “Per il diritto al futuro dei giovani”). Eccole:
“Per una Gioventù nazionale protagonista delle sorti dell’Italia. Efficientamento del percorso formativo per rendere competitivi i giovani italiani rispetto ai loro coetanei europei; abolizione della ‘Buona Scuola’ e superamento dell’alternanza scuola lavoro; concreto sistema di orientamento universitario e lavorativo. Più rispetto e tutela del corpo docente, maggiori risorse per la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti anche sull’utilizzo degli strumenti tecnologici di ultima generazione. Riforma dell’università: ciclo di studi di 4 anni; abolizione della lotteria del test d’ingresso e introduzione di un sistema di accesso per reale merito al termine del primo anno di corso comune a più facoltà; copertura totale delle borse di studio ai meritevoli”.
Altre indicazioni sono contenute nel punto 1, dedicato al sostegno alla famiglia (quella “naturale”, si specifica) e alla natalità: “Asili nido gratuiti e aperti fino all’orario di chiusura di negozi e uffici e con un sistema di apertura a rotazione nel periodo estivo per le madri lavoratrici” e “Tutela delle madri lavoratrici e incentivi alle aziende per gli asili nido aziendali”. Nel punto 4, che si occupa di immigrazione irregolare, si precisa però che l’accesso ai servizi sociali, quindi anche agli asili, deve essere garantito “prima agli italiani”. Quanto all’“automatismo nell’ottenimento della cittadinanza” si respinge seccamente lo ius soli ma non si parla dello jus scholae. Nel successivo punto 5 (“Tutela della nostra identità dal processo di islamizzazione”) è previsto un “Tetto al numero massimo di alunni stranieri per classe e politiche di integrazione che non portino alla nascita di quartieri ghetto sul modello delle banlieue parigine”. (O.N.)
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