Proposte dell’Ulivo per il biennio unitario
Nella due giorni di Modena di venerdì e sabato scorsi, il “gota” della scuola dell’Ulivo ha avuto modo di riflettere sul futuro della scuola italiana.
Tra i tanti problemi dibattuti, quello del nuovo obbligo di istruzione.
Andrea Ranieri, nella sua relazione, dopo aver ricordato che biennio unitario non significa biennio unico, ha tracciato le linee per delineare il nuovo percorso.
“Sarebbe molto preferibile cominciare da subito a progettare il nuovo biennio, a sperimentarlo ovunque possibile, a monitorare e correggere” ha detto l’esponente DS.
“Una trasformazione di questo tipo non è possibile se non mettendo mano al modello organizzativo della scuola e alle norme che lo sorreggono.” ha affermato Ranieri, convenendo implicitamente sul fatto che questa riforma avrebbe dovuto avere un respiro ben più ampio di quello riservatole dalla legge finanziaria 2007.
“Non è possibile fare il biennio unitario – ha continuato – con un orario di insegnamento frontale che occupa pressoché tutti gli spazi; con l’attuale frammentazione delle discipline; con insegnanti che stanno in una classe due ore la settimana.”
Come? Ranieri ha fornito al dibattito una prima ricetta: “Ridurre l’orario frontale; ridurre il numero di insegnanti che lavorano su una classe; accorpare gli insegnamenti per aree relative alle competenze essenziali; superare le rigide cadenze dell’orario settimanale sulla base del proprio progetto educativo; costruire un’idea forte di organico funzionale, che permetta i livelli di flessibilità necessari alla realizzazione del progetto.”
La commissioen minsiteriale che si sta occupando del nuovo obbligo ha ora materia di cui discutere.
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