Profumo precisa ai sindacati: Gli interventi sul merito sono ‘complementari’

In Consiglio dei Ministri non proporrò certo provvedimenti sul premio a chi si impegna nella scuola – scrive il ministro in una lettera ai sindacati, che avevano criticato il ‘pacchetto merito’ – alternativi allo sforzo, che invece deve essere sempre più intenso, per fare della scuola un mondo dove nessuno è lasciato indietro, a cominciare dai più deboli e svantaggiati. Questi provvedimenti li intendo invece come del tutto complementari. Così come prevede l’art.34 della Costituzione“.”Mantenendo la giusta proporzione fra i diversi obiettivi” assicura Profumo.

Nella lettera Profumo, premettendo di essere “per cultura e storia personale” abituato a prestare “la massima attenzione” quando parlano i rappresentanti dei lavoratori, aggiunge di aver riflettuto sulle critiche di questi giorni e assicura di voler “rimettere la scuola al centro dell’agenda del Paese“. “Non sono solo parole, perché il governo – fa notare – ha già operato con grande concretezza in questa direzione. Nella prossima stagione, nonostante le difficoltà di bilancio, per la prima volta dopo sette anni consecutivi i cicli scolastici manterranno lo stesso organico del 2011-2012. Vi assicuro, non è stato semplice. Così come non è stato semplice reperire un miliardo di fondi europei per il sud e principalmente per la scuola del bisogno. E ancora, scovare 117 milioni per cento scuole di ‘seconda occasione’, che offrono un’altra possibilità a chi ha abbandonato.

Così come altri 400 milioni per gli asili nido, ancora al sud, in modo da dare cura all’infanzia e possibilità a molte donne di poter lavorare nel tessuto produttivo nazionale“. L’impegno per la scuola e quello per l’università – aggiunge il ministro – sono “indissolubilmente congiunti“. “E’ in questa prospettiva, per esempio – afferma – che abbiamo previsto una presenza non occasionale dei docenti universitari nelle scuole e forme più efficaci di orientamento. Il tipo di scuola e di università che il governo intende promuovere non è quello dove vi è posto solo per i più bravi, ma al contrario quello dove la centralità della funzione didattica viene esaltata a vantaggio di tutti. E questo lo si può fare solo se si concepiscono diritto allo studio e misure premio per chi si impegna di più come due facce della stessa medaglia di una scuola moderna, europea ed inclusiva. Per questo ho inteso lavorare in queste settimane prima a un provvedimento sul potenziamento del diritto allo studio universitario, dove nell’appena pubblicato decreto legislativo n. 68 del 29 marzo 2012 le risorse disponibili sono passate da 110 milioni di euro a quasi 150, per poi proporre un pacchetto di misure premiali per chi si impegna nel sistema formativo, sia da studente sia da professore“. “E’ la stessa Europa a volere da noi una modernizzazione della nostra visione della formazione” scrive ancora il ministro secondo il quale “l’antagonismo ideologico tra equità e merito non ha più ragion d’essere nel mondo globalizzato“.

La filosofia delle proposte messe a punto (“su cui sono sempre aperto al confronto“) “non è quella di un modello elitario e spietato, bensì quello di una democrazia aperta e attenta soprattutto ai più deboli” conclude Profumo auspicando che a “ questo modello inclusivo ma flessibile” si possa lavorare nei prossimi mesi con il sostegno del sindacato.