Profumo: Parte il piano per le scuole verdi

Lo sblocco di 456 milioni del Cipe per la messa in sicurezza delle scuole “testimonia l’impegno del governo, del Ministro Barca e mio personale, a intervenire su questo fronte“. Lo dichiara il Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo in un’intervista odierna al Sole 24 Ore, nella quale l’immagine cromatica delle scuole “verdi”, più rispettose dell’ambiente.

Il Cipe ha liberato 197 milioni, a valere sulle risorse stanziate a favore del Fondo per lo Sviluppo e la coesione previsto dalla legge 183 del 2011, a cui vanno ad aggiungersi 259 milioni per ulteriori interventi, da selezionare tra quelli evidenziati dal tavolo tecnico all’interno della conferenza unificata“.

Altri 100 milioni saranno destinati alla costruzione di nuovi edifici: “Ne abbiamo bisogno perché il patrimonio immobiliare scolastico è molto datato. Nel 75% dei casi costruito prima degli anni ’80. Spesso in edifici nati per altri scopi e quindi adattati a ospitare i ragazzi e le loro necessità“.

Tra gli obiettivi di Profumo c’è l’abbattimento dei costi energetici delle scuole: “Le nuove tecnologie ci permettono oggi di poter progettare edifici a impatto pressoché zero, con notevoli risparmi nei costi di gestione del medio-lungo periodo. Attualmente, invece, la gran parte degli edifici scolastici è in classe energetica G, la più bassa, che si traduce in circa 200 euro al metro quadro di bolletta. Una cifra ben diversa dai 35 euro a metro quadro della classe energetica“.

Per le università, infine, sono previsti “1,2 miliardi per interventi negli atenei di Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna“.

L’idea delle scuole “verdi” piace ad Ermete Realacci, responsabile green economy del Partito Democratico, che commenta: “Ottima la proposta del Ministro dell’Istruzione Profumo sulle scuole verdi. L’edilizia sostenibile è uno dei “mercati di punta” del futuro, per diminuire i consumi energetici, sviluppare innovazione, muovere nuove filiere produttive, creare occupazione, ridurre il consumo di energie di fonte fossile e contenere le emissioni di CO2 del nostro Paese. Proprio la scorsa settimana la Commissione Ambiente della Camera ha approvato all’unanimità una risoluzione per stabilizzare il credito di imposta del 55% per l’efficienza energetica in edilizia nella quale si impegna il Governo ad assumere iniziative, anche di tipo normativo, per estendere le misure di efficientamento energetico anche al patrimonio edilizio pubblico. A maggior ragione, perciò, è una buona notizia che il Governo si muova nella direzione di promuovere interventi che contribuiscano a rendere più moderno, efficiente e di qualità il patrimonio edilizio pubblico italiano”.

Più scettico invece il commento del parlamentare dell’Italia dei Valori Pierfelice Zazzera, che dichiara: “Sono sconcertato dalle affermazioni del Ministro Profumo sulle scuole verdi. La sua concezione ‘più moderna’ delle classi, con giardini e spazi comuni aperti alla cittadinanza, da una parte ci fa sognare, dall’altra cozza irreparabilmente con la realtà. Forse sarebbe meglio evitare di creare false aspettative, e risolvere con i fatti i problemi aperti del sistema scolastico. Serve con urgenza un piano di stabilizzazione dei precari e di reclutamento dei docenti, perché una scuola col giardino ma senza insegnanti non è una scuola. Il Governo restituisca piuttosto al settore quegli 8 miliardi di euro tolti dalla Gelmini, perché i fondi sono stati tagliati al punto che nei bagni manca pure la carta igienica, mentre il 50% degli edifici rischiano il crollo perché non rispettano la normativa antisismica. Il modello prospettato dal Ministro è forse adatto per gli istituti privati finanziati dallo Stato, ma mi auguro che Profumo si sia accorto che è sulle scuole pubbliche che bisogna intervenire, risanando al più presto i danni commessi dal precedente Governo”.