Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Preghiere musulmane fuori dalla scuola. In Germania

A Berlino la religione deve restare fuori dalle aule scolastiche. Lo ha stabilito la Corte d’Appello della capitale tedesca, dopo che un ragazzino di 16 anni di religione islamica aveva chiesto di poter pregare durante la scuola.

Il caso risale al 2007, quando il giovane islamico, del quartiere periferico di Berlino, Wedding, aveva chiesto a un tribunale il vedersi riconoscere il diritto di poter rivolgere le sue preghiere alla Mecca durante la scuola. Un permesso che all’epoca, il preside (e pure un tribunale di primo grado) avevano accordato.

In seguito a un contro ricorso, però, il verdetto è stato ribaltato. Per il giudice, il diritto di un singolo studente a professare la propria religione non può prevalere sul diritto del gruppo. “In una scuola pubblica, con studenti di diverse religioni, è necessaria la neutralità per garantire condizioni di apprendimento corrette per tutti“.

Il precedente verdetto, nel 2008, aveva concesso al giovane di pregare durante l’orario scolastico in un’aula adibita alla preghiera. E’ stata l’autorità per l’educazione della città di Berlino (una sorta di assessorato alla pubblica istruzione) a fare ricorso per evitare di introdurre la religione nelle scuole. Secondo il verdetto d’appello, la limitazione della libertà di religione degli studenti musulmani è giustificato in quanto protegge i diritti costituzionali di altri studenti e dei loro genitori, tra cui la libertà di fede e il diritto a un ambiente educativo calmo.

Ora lo studente, se vorrà, avrà ancora una possibilità per farsi valere: ricorrere all’equivalente della nostra corte di Cassazione.

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