
Possibili altri tagli alla scuola
Dopo le prime valutazioni sulla nuova manovra economica che sembravano escludere la scuola da nuovi tagli e colpire piuttosto l’Amministrazione scolastica, subentrano invece preoccupazioni per quanto dovrà fare il supercommissario Enrico Bondi nominato dal governo per recuperare nel 2012 alcuni miliardi che potrebbero evitare l’aumento dell’IVA a ottobre.
In fondo alle poche righe del comunicato dedicate al settore pubblico e all’istruzione si parla, infatti, di “riequilibrio della rete scolastica regionale e della proporzione tra docenti e classi di alunni”.
Il termine “riequilibrio della rete scolastica” farebbe pensare a compensazioni territoriali del tipo “assegnare più posti di organico in un certo territorio e toglierne ad un altro”. Ma se l’obiettivo è quello di risparmiare, non si capisce cosa voglia dire esattamente “riequilibrio”.
Sembra invece più chiaro il significato di riequilibrio della “proporzione tra docenti e classi”.
Trattandosi di una manovra tesa al risparmio, quella previsione sembra significare che si dovrà mettere mano al rapporto numerico docenti/classe che nel corrente anno scolastico è mediamente di 1,65 docenti per classe (esclusi insegnanti di sostegno e di religione). Come?
Il rapporto non si modifica se si interviene sul numero delle classi: meno classi, meno docenti. Per ogni classe in meno, 1,65 docenti in meno; per 1000 classi in meno, 1.650 docenti in meno; per 10 mila classi in meno, diminuirebbe l’organico di 16.500 docenti. E così via.
Davvero lo spending review sfiorerà la scuola senza colpirla?
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