È possibile normalizzare lavvio dellanno scolastico?
La precarietà di avvio dell’anno scolastico che umilia la continuità didattica ormai è diventata un male organizzativo della nostra scuola “normale”, accettato, a cui ci si è abituati senza cercare di cancellarlo radicalmente, sperando, con poca convinzione, che possa essere un po’ contenuto.
In molti casi la generale presenza di tutti i docenti al loro posto in cattedra si ha verso metà novembre. Le scuole più fortunate (poche) dispongono stabilmente di tutti i docenti (di ruolo e non) ai primi di ottobre.
Ritardi che compromettono il diritto degli alunni alla continuità didattica e ledono anche gli stessi interessi del personale. Ore di insegnamento perse, programmi portati avanti a singhiozzo, disagi. Moltiplicando gli effetti scuola per scuola, anno per anno, i danni immateriali sono incalcolabili.
Bisogna assolutamente arrivare al 1° settembre con tutti (tutti!) i docenti già in cattedra senza che arrivino poi altri aventi diritto o, da fuori provincia, altri docenti in assegnazione provvisoria.
Come? Cominciando tutte le procedure di gestione del personale (mobilità, nomine in ruolo, conferimenti supplenze annuali e fino al termine delle attività) molti mesi prima.
Poiché i vari adempimenti sono tra di loro concatenati, a cominciare dai trasferimenti per finire con le supplenze annuali, il primo provvedimento (contratto integrativo sulla mobilità con relativa ordinanza) deve essere emanato entro il primo mese di scuola. Assurdo? No, se si vuole.
La procedura di mobilità del personale può cominciare subito dopo e concludersi con i trasferimenti e i passaggi a febbraio-marzo, cioè quattro mesi prima di quanto avviene attualmente.
Subito dopo potrebbero esserci le nomine in ruolo e le assegnazioni provvisorie/utilizzazioni.
I conferimenti di supplenza annuale si potrebbero definire entro l’inizio dell’estate.
A settembre, tutti in cattedra.
Non è utopia, ma una soluzione doverosa, che richiede la rischedulazione di alcune prassi consolidate. Ma si può fare, non è che stiamo chiedendo di festeggiare il Natale il 25 agosto.
Per una scuola al servizio delle famiglie, e non della burocrazia.
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