Poletti pro e contro: dibattito infuocato

Sindacati e studenti critici, Damiano (Pd) e Aprea (FI) propositivi

Probabilmente il ministro Giuliano Poletti non immaginava che le sue parole sulle vacanze estive troppo lunghe degli studenti italiani avrebbero suscitato l’uragano di critiche, ma anche di consensi e riflessioni, scatenatosi nelle ultime 48 ore.

Dopo le dure condanne delle organizzazioni studentesche, del Movimento 5 Stelle, di Sel e di buona parte dei sindacati (“far fare ai ragazzi lavoretti di ogni genere e tipo è un modo sbagliato di proporre un tema”, ha detto Camusso, mentre di una “sciocchezza pazzesca detta agli studenti” ha parlato il segretario della Fiom, Maurizio Landini) si manifestano anche posizioni più argomentate, che affrontano la questione con spirito positivo e propositivo.

Per Cesare Damiano (Pd), presidente della commissione Lavoro della Camera, “basta rendere strutturale la sperimentazione che è iniziata con quest’anno scolastico e aumentare il numero di aziende che aderiscono al programma. Da parte del governo fa fatta una moral suasion nei confronti del sistema della imprese, grandi e piccole, affinchè utilizzino il contratto di apprendistato per i giovani che frequentano l’ultimo biennio degli istituti professionali. Le convenzioni stipulate dall’Enel, attraverso il ministero, con 10 scuole in tutta Italia, hanno consentito di assumere 150 giovani. Una goccia nel mare, si dirà, ma pur sempre un buon inizio ed un esempio concreto“.

Poi, continua: “Questi ragazzi percepiscono una retribuzione di 450 euro mensili e fanno  formazione on the job ogni venerdì e per una parte del periodo estivo: si dà in questo modo anche una risposta alle sollecitazioni del ministro Poletti. Mi auguro che nella riforma della scuola questa sperimentazione diventi una scelta strutturale del governo”.

Anche Valentina Aprea (FI), assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia, sostiene che “ha ragione il Ministro Poletti quando sostiene che occorre dare ai giovani e agli studenti l’opportunità di effettuare esperienze di lavoro e di contatto con il mondo dell’impresa anche durante la pausa estiva“. Per Aprea “non si sta parlando di ridurre le vacanze degli studenti e degli insegnanti, quanto di fornire agli studenti la possibilità di entrare in contatto con il mondo delle imprese, attraverso tirocini estivi e percorsi di alternanza, che possano costituire anche esperienze di orientamento per chi dovrà scegliere il proprio percorso di istruzione e formazione secondaria o l’Università o altri percorsi di istruzione terziaria“.

Fare esperienze di lavoro mentre si frequenta la scuola – ha concluso l’assessore lombardo –  può avere la duplice valenza di facilitare gli inserimenti nel tessuto produttivo e contrastare la dispersione scolastica. È arrivato il momento di riconoscere e promuovere definitivamente la valenza formativa del lavoro“.