Pochi pensionamenti e molti respingimenti?

Scade tra pochi giorni (30 marzo) il termine ultimo per presentare domanda di pensione. Ma vi sono ancora incertezze sugli effetti della riforma introdotta da pochi mesi, mentre si annunciano ricorsi per quello che è stato ritenuto un trattamento punitivo per i dipendenti della scuola, dopo il mancato accoglimento di prevedere, per il solo personale della scuola, di spostare dal 31 dicembre 2011 al 31 agosto 2012 il termine per avvalersi delle precedenti regole pensionistiche.  

La riforma, come si sa, ha elevato per uomini e donne a 66 anni il limite di età per la pensione di vecchiaia (almeno 20 anni di contributi) e ha fissato per il 2012 a 42 anni e un mese per gli uomini e a 41 e un mese per le donne l’anzianità contributiva per conseguire la pensione anticipata, con almeno 63 anni di età, salvo riduzioni dell’importo per chi vuole lasciare con un’età inferiore.

Le norme riformate si applicano dal 1° gennaio 2012, ma chi aveva conseguito i requisiti per la pensione già al 31 dicembre 2011, potrà andarsene in qualsiasi momento con le vecchie regole (e con una quota di pensione calcolata con il nuovo sistema contributivo).

A questo punto gli interrogativi di fondo che riguardano il sistema scuola sono due: l’effetto sul turn over per il 2012 e il possibile rifiuto del trattenimento in servizio.

La prima applicazione della riforma dovrebbe comportare una consistente riduzione del numero dei pensionandi, rispetto alle previsioni e alle tendenze degli anni scorsi, con conseguente ricaduta negativa sulle disponibilità dei posti per le immissioni in ruolo. Il problema dei precari verrebbe acuito per questo anno e forse anche per il prossimo.

Altro interrogativo riguarda il trattenimento in servizio degli over 65 (DS in particolare).

La possibilità di chiedere il trattenimento in servizio dopo i 65 anni non rappresenta più un diritto soggettivo, bensì un atto discrezionale dell’Amministrazione deciso “in base all’organizzazione, al fabbisogno professionale e alla disponibilità finanziaria”.

Molti dirigenti scolastici che hanno raggiunto il limite di età per il collocamento a riposo sono interessati a chiedere il trattenimento in servizio per altri due anni, ma il Mef non sembra intenzionato ad autorizzarne l’accoglimento in quanto i posti vacanti e disponibili dal prossimo 1 settembre forse saranno inferiori al contingente di posti da assicurare al concorso ordinario in atto (ne servono 2.386), anche per effetto del dimensionamento della rete scolastica che ha “divorato” la disponibilità di almeno 1.200 posti di DS.