Pioltello, docenti scrivono una lettera: ‘Aggrediti dallo Stato’. Barbacci (Cisl Scuola): ‘Rispettare decisioni degli organi collegiali’

“Io credo che la situazione di Pioltello vada assunta come una questione di ordinaria gestione legata agli aspetti di complessità del territorio”. Così la segretaria Cisl Scuola, Ivana Barbacci, commenta a Tuttoscuola le ultime dichiarazioni del ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, sull’Istituto Iqbal Masih che aveva deciso di sospendere l’attività didattica in occasione della fine del Ramadan. Intanto i docenti della scuola scrivono in una lettera a Presidente della Repubblica di sentirsi “aggrediti dallo Stato” e chiedono di “abbassare i toni”.

La scuola di Pioltello ha valutato legittimamente all’interno dei propri organi collegiali, collegio docenti e consiglio di istituto, di assumere decisioni che poi ho saputo essere state prese anche negli anni passati, per rispondere ad una condizione di complessità per l’altissima percentuale di bambini e di ragazzi stranieri che professano una certa religione e che quindi hanno necessariamente determinate caratteristiche – ha continuato Barbacci -. Io sono del parere che va dato rispetto assoluto alle decisioni degli organi collegiali, poi se è stato rilevato un qualche  difetto di forma, i difetti di forma si correggono, ma nella sostanza è l’importanza soprattutto del rispetto delle prerogative degli organi collegiali. E’ un aspetto sul quale nessuno può intervenire perché l’autonomia scolastica e gli organi collegiali hanno un potere di rango costituzionale e per questo vanno rispettati da chiunque”.

Nelle scorse ore il ministro non si limitato a parlare delle irregolarità della delibera della scuola, ma anche dei risultati delle sue prove Invalsi  “enormemente inferiori rispetto a quelli della media lombarda”. “Le prove Invalsi – ha commentato Barbacci – ci restituiscono una fotografia in cui è evidente che di fronte ad un’altissima presenza di ragazzi stranieri ci sono delle difficoltà e quindi la scuola di Pioltello va aiutata ad avere strumenti e tempi adeguati ad affrontare una complessità che è caratterizzata proprio da una percentuale così alta di ragazzi stranieri. Non può essere uno stigma, anzi può essere un merito continuare a tenere sul territorio e a difendere una scuola che ha una serie di caratteristiche che rispondono alla scuola della Costituzione a cui il ministro tiene molto”.

Intanto gli insegnati hanno scritto una lettera: “Come lavoratori della Scuola ci sentiamo offesi e maltrattati, in questi giorni siamo calpestati nei valori e nella dignità. ‘Chi aggredisce un dipendente di una scuola aggredisce lo Stato’ ha dichiarato il Ministro Valditara poco tempo fa, ma da giorni – raccontano – ci sentiamo aggrediti e non tutelati dall’ondata di odio generata su stampa e social anche da parte di esponenti politici”. 

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