Piccione (Pd) a Tuttoscuola: Lo school bonus per le paritarie

Laurea in lettere moderne; Insegnante di scuola secondaria superiore

Onorevole Piccione, esiste dunque in Italia un problema-paritarie? (AUDIO)

"Sì esiste, ed esiste intanto nazionalmente, perché le paritarie rappresentano una fetta molto importante dell’offerta formativa: collaborano alla crescita civica del Paese, all’istruzione e all’educazione dei ragazzi, a cominciare dalla scuola dell’infanzia, che costituisce uno dei punti essenziali".

Lei di recente ha svoto un’interrogazione al Ministro Stefania Giannini proprio basandosi sui numeri forniti dal Dicastero dell’Istruzione ma elaborati e pubblicati da Tuttoscuola. Dati che dimostrano come in soli due anni hanno chiuso ben 349 scuole paritarie, e come le iscrizioni nello stesso periodo abbiano fatto registrare 75.146 alunni in meno. Che cosa chiede, che cosa ha chiesto? (AUDIO)

"Mi sono riferita in particolare alla situazione in Sicilia, perché  a differenza di quanto accade nello Stato lì c’è stata una grande decurtazione dei fondi, in due soli anni sono passati da 3milioni di Euro a 300mila, e questo rende impossibile la sopravvivenza delle scuole paritarie siciliane, che hanno 40 mila allievi e 2mila addetti alla formazione. E’ un patrimonio di cultura e di servizi, che noi non ci possiamo permettere il lusso di perdere. Anche perché io penso che l’offerta formativa non solo aiuta lo Stato, nell’erogazione di questi servizi che sono un diritto costituzionale, ma costituisce spesso una collaborazione alla pluralità e al pluralismo. Per questo bisogna intervenire, perché[ una chiusura ulteriore costringerebbe Comuni e Regione ad una situazione in cui ci sarebbe la mancanza di luoghi dove mettere i bambini".

 

Quindi la richiesta concreta, specifica al governo qual è? (AUDIO)

"Io chiedo intanto un’attenzione, poiché è sì un fenomeno locale ma siccome stiamo lavorando anche ad un progetto, lo 06, che il Ministero sta seguendo per l’età dell’infanzia, si potrebbero probabilmente lì trovare le prime risposte alla soluzione del problema. L’altra parte è vedere se attraverso i trasferimenti del Ministero si possono trovare formule di destinazione cogenti".

 

Sotto il profilo di cui stiamo parlando, la "Buona Scuola" è soddisfacente?

"Il provvedimento inserisce una norma di grande rilievo, che è il riconoscimento della scuola in tutti gli aspetti, e soprattutto c’è la possibilità della detrazione. Non è grandissima  però è un segnale di attenzione che abbinata all’offerta del buono scuola può aiutare le famiglie nella loro scelta educativa".

Si potrebbe fare di più, si dovrebbe fare di più? (AUDIO)

"Io credo che si potrebbe destinare lo school bonus che è stato fatto per gli istituti statali alle scuole paritarie, le quali, lo voglio, ricordare, non sono solo quelle private ma possono essere anche quelle comunali, delle comunità montane, cioè tutto quello che non è codificato sotto la parola statale".

Ha trovato ascolto da parte del Ministro, oppure no?

"Sono sicura che troverò facilmente ascolto perché questo governo è molto sensibile anche al principio della sussidiarietà, e quindi un’offerta che viene da altre agenzie rispetto a quella statale è sicuramente ben accolta. Se è possibile accompagnarla, il Ministro lo farà di certo"