Piano Gelmini/2. I sindacati attaccano, ma non rompono

Dopo l’incontro del 19 settembre i sindacati confederali hanno espresso giudizi assai critici, ma con gradazioni diverse. La valutazione più negativa è venuta dalla Flc-Cgil, che nel suo sito parla di “devastazione programmata” e definisce il piano della Gelmini  “una mole di paccottiglia ideologica che si spaccia per riqualificazione della spesa per la scuola, senza alcun pudore di esibire incompetenza e arroganza, facendo piazza pulita di tutto ciò che la ricerca pedagogica ha prodotto in questi anni“.

Per la Cisl scuola quello che è stato presentato dalla Gelmini “è un piano di dismissione della nostra scuola pubblica, per coprire una spregiudicata operazione di cassa“. La Cisl scuola, insieme alla confederazione, ha deciso di promuovere una manifestazione nazionale di protesta a Roma per il prossimo 11 ottobre.

Più articolato il giudizio di Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola, che dopo la riunione ha detto che “per mettere insieme questa riduzione con la qualità della scuola ci vuole un colpo di magia, che oggi non c’è stato“. Ma subito dopo ha aggiunto che “la complessità delle questioni e le tante ricadute sul personale impongono al sindacato di non sottrarsi al negoziato“.

Nettamente negativo il commento di Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti: “Abbiamo manifestato al ministro tutta la mortificazione, lo sconforto e la volontà di protesta dei docenti fortemente penalizzati da una Finanziaria che per il settore della scuola prevede soltanto drastici tagli“. La Gilda ha deciso di effettuare un sit-in davanti al Parlamento il giorno 16 ottobre. Anche il segretario dello SNALS, Marco Paolo Nigi, protesta contro i “tagli indiscriminati“, ma non si oppone in linea di principio alla riduzione delle spese. Nessun commento a caldo è venuto dall’ANP, che si riserva di approfondire la complessa problematica anche tecnica delineata dal ministro. I Cobas invece, esclusi dall’incontro, promuovono la mobilitazione e un convegno nazionale sul precariato a Roma per il 27 settembre, e uno sciopero nazionale per il 17 ottobre.

Con gli altri sindacati il confronto è duro, ma continua. Il calendario degli incontri tra governo e organizzazioni sindacali è confermato. Intanto si attivano i tavoli tecnici di confronto. Il primo è previsto per mercoledì prossimo sulle questioni connesse al riassetto ordinamentale dei tecnici e professionali.