Più modelli a disposizione delle famiglie

La riforma Moratti ha introdotto per la prima volta il diritto delle famiglie di scegliere, entro certe condizioni, il modello di scuola elementare-primaria di maggior gradimento.

Oltre all’opzione tra classi a tempo normale e classi a tempo pieno, la riforma, attraverso il decreto legislativo 59/2004 aveva previsto anche insegnamenti facoltativi su cui i genitori, in aggiunta all’orario obbligatorio di 27 ore settimanali, potevano esercitare una scelta opzionale per altre tre ore settimanali.

Il primo comma dell’articolo 4 del decreto legge 137/2008, a proposito di insegnante unico, afferma che “nei regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo-scuola.”

Una più ampia articolazione del tempo scuola non può che significare che, oltre al nuovo modello a 24 ore vi saranno nella scuola primaria anche gli attuali modelli a 27, a 30 e a 40 ore settimanali.

Quel riferimento alla correlazione dei diversi orari alla domanda delle famiglie lascia insomma intendere che i genitori avranno una possibilità di scelta in più con il modello a 24 ore.

Il principio affermato fa cadere le critiche iniziali che davano per azzerate le altre opzioni con un passaggio radicale e generalizzato al docente unico ovunque, anche a scapito del tempo pieno.

Non sarà evidentemente così, ma il ministero dell’istruzione avrà il suo bel da fare per far quadrare il cerchio, cioè per consentire una scelta libera delle famiglie, senza intaccare l’obiettivo del rientro della spesa per l’istruzione. A meno che, affidandosi alla sorte, non si speri in una massiccia scelta delle famiglie italiane per il nuovo modello a 24 ore…