Più laureati stranieri che italiani

L’uomo della strada forse valuta il grado di cultura degli stranieri dalla loro capacità di capire o comunicare nella nostra lingua; può quindi capitare che dal livello di comprensione e uso della lingua italiana si deduca il grado di istruzione dello straniero.
Non vi sono elementi che comprovino questa superficiale valutazione, ma i dati che emergono dal censimento 2001, così come pubblicati nei giorni dall’Istat, capovolgono radicalmente il confronto tra italiani e stranieri con dati che, se confermati nel dettaglio, risultano favorevoli a questi ultimi.
Il censimento sui gradi di istruzione ha un capitolo dedicato agli stranieri per una quantità censita di poco più di un milione di persone di nazionalità non italiana. Evidentemente il dato non è aggiornato ad oggi né può comprendere i clandestini o gli stranieri con permesso di soggiorno, ma fornisce uno spaccato molto interessante dei livelli d istruzione conseguiti che, se confrontati con quelli degli italiani tra i 20 e i 64 anni (poco più di 34 milioni), mette in evidenza una percentuale maggiore di laureati tra gli stranieri e una minore incidenza di persone con il titolo della scuola dell’obbligo.
Il 13,3% degli stranieri è in possesso di laurea e un altro 4% di diploma universitario o superiore, mentre tra gli italiani solo l’8,9% è laureato e l’1,5% con diploma universitario.
Se si pone attenzione alla scuola dell’obbligo, tra gli italiani più della metà (53,3%) possiede solamente la licenza media o elementare, mentre tra gli stranieri meno della metà (49,4%) è ferma al grado minimo di istruzione.
L’esito del censimento va preso con riserva e ha bisogno di conferme in forma più contestualizzata, ma indubbiamente fa riflettere.