Pesante il fardello della dispersione nelle Isole

Parliamo ancora di dispersione scolastica negli istituti statali d’istruzione secondaria di II grado, un argomento che, grazie anche alla ricerca di Tuttoscuola e al relativo dossier illustrato nell’audizione alla Commissione Istruzione della Camera (la registrazione audio-video completa dell’evento è disponibile al seguente link: http://webtv.camera.it/evento/6304 ), ha richiamato l’attenzione di molti operatori scolastici, di genitori e di esponenti del mondo politico.

Ricordiamo che, nell’ultimo quinquennio, dei 597.915 studenti iscritti nel 2009-10 non ne sono arrivati al quinto anno 167.083, con un tasso di dispersione del 27,9%.

Due terzi di questi studenti dispersi (110.427) sono di istituti tecnici e professionali, i due settori che da sempre fanno segnare i livelli più elevati di abbandono.

In quali province si trovano questi ragazzi che hanno ‘gettato la spugna’, abbandonando il percorso formativo d’istruzione dentro gli istituti statali?

Per gli istituti tecnici (dove il tasso medio nazionale di dispersione è del 28,1%), in testa a questa preoccupante graduatoria, si trova Prato con il tasso di dispersione del 46%, dovuto, con tutta probabilità, alla elevata presenza di studenti stranieri.

Dopo la provincia toscana, seguono Catania e Palermo, rispettivamente con il 45,9% e il 41,9% di dispersione. Seguono Napoli e Cagliari.

All’opposto, in fondo alla graduatoria provinciale degli studenti dispersi negli istituti tecnici si trovano Trieste (6,8%), Frosinone, Rieti, Ancona e Cosenza.

Per gli istituti professionali (tasso medio nazionale di dispersione pari al 38,1%), in testa si trovano quattro province siciliane e due sarde: Caltanisetta con il 61,1%, Ragusa (57,7%), Palermo (55,6%), Catania, Oristano e Sassari.

In fondo alla graduatoria provinciale con tassi di dispersione inferiori al 10%, troviamo Rimini e Udine, precedute da Alessandria e L’Aquila.