Pesante cura dimagrante per il ministero dell’istruzione

Riduzione del 10% delle spese. Ipotesi di accorpamento di alcuen direzioni generali

La manovra finanziaria, disposta dal decreto legge 78/2010 e attualmente in fase di approvazione al Senato, prevede, tra l’altro, all’art. 2 che “a decorrere dall’anno 2011 viene disposta la riduzione lineare del 10 per cento delle dotazioni di spesa, a legislazione vigente, di ciascun Ministero“.

Anche il ministero dell’istruzione, ovviamente, dovrà sottoporsi a questa cura dimagrante che, come già avvenuto recentemente, potrebbe avere nuove ricadute negative sui finanziamenti alle scuole o sulla quota di contribuzione alle scuole paritarie.

La stessa struttura ministeriale dovrà alleggerirsi per concorrere a questa contrazione di spesa del 10% che in valori assoluti è dell’ordine di diverse decine di milioni di euro.

Tra le ipotesi allo studio a viale Trastevere, sembra vi sia anche quella di procedere all’accorpamento di alcune direzioni generali, riducendo, forse, di un paio il numero attuale. Verrebbe anche contenuto, in questo modo, l’effetto dell’uscita per dimissioni di ben cinque direttori generali provocata dalla manovra.

La cura dimagrante dell’apparato ministeriale potrebbe anche essere estesa alla contrazione del numero di dirigenti di seconda fascia, diversi dei quali, comunque, presto lasceranno il servizio per dimissioni.