
Per la Flc Cgil ieri da Fazio il ministro ha ribaltato la realtà

I contenuti dell’intervento del ministro Mariastella Gelmini nella trasmissione di Raitre “Che tempo fa”, condotta da Fabio Fazio, sono oggi duramente contraddetti da un comunicato della Flc Cgil che definisce il ministro come “la manipolatrice lombarda” e le attribuisce un “ennesimo tentativo di ribaltare la realtà”.
Il segretario generale della Flc Cgil, Mimmo Pantaleo, nella nota, spiega i dati che smentirebbero il ministro: dal punto di vista degli organici, spiega Pantaleo, “dal prossimo anno ci saranno meno 19.700 docenti e 14.500 ATA che si aggiungono ai clamorosi tagli degli ultimi due anni. Altro che contenimento della pianta organica, come affermato dal Ministro ieri sera!”
Questi numeri, per il segretario della Flc Cgil, “hanno messo alle corde la scuola pubblica, impoverendola di fondi, insegnanti e personale ausiliario, tecnico e amministrativo (130 mila posti in meno in tre anni). Al Ministro – continua Pantaleo – chiediamo invece di dare una risposta alle migliaia di precari che da anni lavorano nelle scuole, nelle università e negli istituti di ricerca pubblici e che per colpa delle scellerate riforme del governo sono stati privati di qualsiasi speranza e prospettiva”.
Quanto alle politiche di investimento del governo, Pantaleo spiega che “l’Italia investe meno nella scuola il 4,5% in rapporto al PIL contro una media (dei paesi Ocse) del 5,7%. Ma disinveste anche in ricerca e università pubblica perché ritenuti un puro costo e non una straordinaria opportunità per rivitalizzare la qualità economica e sociale del Paese. Questo – continua il segretario della Flc Cgil – ha significato il progressivo impoverimento dei comparti della conoscenza. Le scuole sono in rosso e sono costrette a fare affidamento sui contributi volontari delle famiglie (aumentati in alcuni casi fino al 300%)”.
Al ministro viene poi rimproverato che in questo quadro, “la scuola privata (abbia continuato a godere) dei finanziamenti statali pressoché inalterati”. E se, come ha dichiarato, il ministro non si appassiona al dibattito tra scuola pubblica e privata, secondo Pantaleo farebbe bene a dimettersi e fare altro.
Sul tema degli stipendi degli insegnanti, che in qualche modo è stato ripreso come titolo da tutti i giornali e le agenzie, Pantaleo commenta che “fa specie che candidamente il Ministro affermi che le retribuzioni del personale sono tra le più basse d’Europa quando è stato proprio il Governo di cui fa parte che ha bloccato qualche mese fa i contratti in tutto il pubblico impiego e gli scatti di anzianità del personale della scuola”.
Per tutte queste ragioni, il segretario della Flc Cgil conclude affermando che la migliore risposta “è lo sciopero generale che la Cgil ha indetto per il 6 maggio” e per questa occasione chiede “un’adesione massiccia di tutti i lavoratori per la difesa della scuola, dell’università e della ricerca pubblica”.
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