
Il curricolo di matematica prevede inizialmente lo studio della geometria piana poi, generalmente in terza, lo studio dei solidi. Ma la realtà che ci circonda è tridimensionale pertanto le forme geometriche presenti intorno ai ragazzi sono prevalentemente solide, potremmo quindi dire che per gli alunni i solidi sono più “concreti” mentre le figure piane sono più “astratte”.
Questa è una delle motivazioni che ha spinto l’autore a proporre l’osservazione dei solidi in prima, non per determinarne superfici e volumi ma per stimolare l’osservazione delle figure piane che ne costituiscono le facce, individuare lati e loro estremi in comune (spigoli e vertici).
Gli alunni conoscono le più comuni figure piane già alla fine della scuola primaria, non dovrebbero quindi trovare difficoltoso individuare gli elementi geometrici semplici e le figure piane visibili in un solido; con un po’ di approfondimento potranno riconoscere parallelismi e perpendicolarità, vari tipi di angoli…
La visione di solidi geometrici, la rotazione e lo sviluppo degli stessi è facilitata dalle numerose risorse della rete o da specifici software.
Partendo da una raffigurazione bidimensionale degli oggetti elaborata spontaneamente dagli alunni sul quaderno, si potranno inserire le corrette tecniche di rappresentazione avvalendosi della collaborazione degli insegnanti di Arte e di Tecnologia.
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