Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Oslo contro Brevik. In 40 mila sotto la pioggia a cantare la fratellanza

L’episodio di cui hanno parlato le cronache della settimana scorsa per una inusitata manifestazione canora di massa sotto la pioggia a Oslo, dove 40 mila persone hanno cantato davanti al tribunale una canzone molto conosciuta in Norvegia, merita una spiegazione.

Breivik, l’assassino che ha ucciso nei mesi scorsi decine di giovani, ha dichiarato durante il processo di odiare quella canzone (Bambini dell’arcobaleno) perché inneggia alla fratellanza tra la gente. Sotto la pioggia battente, quei 40 mila, cantando con una rosa in mano, hanno voluto invece affermare tutta l’importanza di quel messaggio. E le parole del testo lasciano capire perché.

Questo nella traduzione italiana il testo di “My Rainbow Race”, la canzone composta quarant’anni fa da Pete Seeger:

Bambini dell’Arcobaleno

Un solo cielo azzurro su di noi

Un solo oceano che lambisce tutte le nostre spiagge

Una sola Terra così verde e tonda

Chi potrebbe chiedere di più?

E poiché vi voglio bene

Proverò a mostrarvi la generazione dell’arcobaleno

È troppo presto per morire.

 

Certa gente fa come lo struzzo:

Seppellisce la testa nella sabbia.

Qualcun altro spera che sogni di plastica

possano dissotterrare tutte quelle mani avide.

Qualcuno spera che si possa prendere la scorciatoia: veleni e bombe.

Pensano che ne abbiamo bisogno.

Sai che non puoi eliminare tutti quelli che la pensano in un altro modo?

Non c’è scorciatoia per la libertà.

 

Rit.: Dillo, va a dirlo ai bambini.

Va a dirlo anche alle loro madri, ai loro padri.

Adesso abbiamo l’ultima possibilità

di imparare a condividere ciò che è stato dato a me e a te.

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